TERAMO – La spesa non solo sanitaria abruzzese ci fa "guadagnare" ancora la prima pagina dei quotidiani. Oggi è la volta de "il Giornale", che titola:"Ecco le regioni mangia soldi". Regioni è scritto con la r minuscola, il che significa che sotto accusa non c’è l’ente Regione, ma proprio l’Abruzzo, quello composto dagli abruzzesi. E ancora:"dovremo continuare a saldare i conti degli spreconi"? scrive il giornalista Mario Cervi. La riflessione (due intere pagine dedicate), riguarda il federalismo fiscale, che il giornale ricorda arriverà a settembre. "Ecco le Regioni mangia soldi" (nell’articolo all’interno la r è maiuscola, quindi ce l’hanno anche con l’ente) "Più della metà vicino al crac". "Oggi 11 giunte non sarebbero in grado di garantirsi l’autosufficienza". Poi di fatto negli articoli non c’è nulla di specifico sull’Abruzzo, mentre altre regioni vengono additate per spese di consulenze e debiti "gravi". Comunque, a ragione, siamo tra le regioni che gravano maggiormente sulla collettività (il fatto di essere in compagnia ad esempio del Trentino Alto Adige certo non ci può consolare): la spesa diretta dello Stato e della Regione per noi è di quasi 6 milioni di euro, i tributi statali e regionali ammontano a quasi 4 milioni di euro: la differenza da colmare è dunque enorme, di più di due milioni di euro. Dalla Lombardia non ci separano alcune centinaia di chilometri, ma anni luce.
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