"Per il PD serve seria e impietosa autocritica"

TERAMO – “Il triste spettacolo della corsa alle dimissioni di sindaci e presidenti, eletti dal popolo per governare ed assicurare con la buona amministrazione il benessere e la prosperità dei loro elettori,  fa pensare a queste povere istituzioni democratiche, meri strumenti di ineludibili esigenze di carrierismo politico, a questi incarichi, frutto della volontà popolare, ridotti ormai a beni à la carte, da utilizzare secondo il proprio tornaconto elettorale”. Lo sostiene in una nota l’associazione I PerDavvero. Per il PD, secondo il comunicato, “il primo segnale di questa svolta può venire solo da una sincera e impietosa autocritica che fino ad oggi purtroppo non c’è stata essendo il suo gruppo dirigente, inquisito e non, troppo teso a trovare argomenti di discolpa, una specie di chiamarsi fuori come se la tempesta perfetta che ha investito la regione fosse il frutto di un maleficio e non di una politica che ha chiuso gli occhi per decenni davanti al perpetrarsi dello spreco e del malaffare”. Sono necessarie le primarie, inoltre e che “non siano quindi primarie tra  capi-corrente che con le loro clientele elettorali prefigurano risultati scontati, ma confronto tra personalità, programmi, idee”. Infine, i PerDavvero insistono sul superamento del campanilismo:” E non vogliamo che nemmeno si affermi un pensiero distorto, quello secondo il quale su tutto deve fare aggio la “teramanità” e non “l’abruzzesità”, come se non bastasse la grave crisi che stiamo vivendo ad indicare invece l’unità del popolo abruzzese e la fine delle divisioni e delle lotte di campanile. E’ forse il caso di ricordare che la regione, quando nacque, fu investita tra l’altro di un problema apparentemente  piccolo. Se dovesse chiamarsi cioè Abruzzi e non Abruzzo. Per fortuna prevalse, per quanto possa valere, la seconda soluzione”.