Rinviata la riapertura della cattedrale di Atri

ATRI – E’ necessario rinviare la riapertura della Concattedrale di Atri, prevista per agosto e il vescovo di Teramo e Atri, Michele Seccia e il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, firmano un comunicato che spiega lo stato dell’arte dei lavori, il perché dei ritardi e le spese. La chiesa è stata chiusa nel 2004 per lavori di straordinaria manutenzione che prevedevano solo il riscaldamento, il rifacimento della pavimentazione e l’impianto elettrico. Per poter procedere ai lavori, tenendo conto della grande importanza del monumento, sono intervenute per competenza istituzionale le Sovrintendenze ai Beni Archeologici per quanto riguarda gli scavi sotto il pavimento, ai Beni Artistici per quanto riguarda gli affreschi e le opere d’arte e quella Architettonica per quanto concerne la struttura dell’edificio. La complessità dell’intervento ha richiesto il coinvolgimento di esperti ai massimi livelli nazionali competenti nei vari settori per valorizzare al meglio il monumento sacro. Questo ha richiesto diverso tempo. Nel contempo si è anche verificata la improvvisa morte dell’arcivescovo Vincenzo D’Addario, che ha di fatto rallentato notevolmente i lavori, venendo a mancare il responsabile primo e più autorevole per le decisioni definitive. Nel 2007 si è arrivata alla scelta definitiva del tipo di pavimentazione da collocare e di come valorizzare e rendere fruibili i reperti archeologici emersi nel corso degli scavi. Ma, nel frattempo, i costi previsti inizialmente sono notevolmente lievitati e, grazie alla sensibilità e generosità della Fondazione Tercas, si è potuto ottenere contributi per il prosieguo dei lavori, vista la scarsità delle risorse della Diocesi che aveva dovuto far fronte anche alle notevoli spese per la ristrutturazione della Cattedrale di Teramo. I lavori previsti inizialmente non prevedevano altri interventi strutturali, ma in corso d’opera si è reso necessario intervenire per riparare il tetto che faceva acqua in molti punti e poi si è provveduto anche alla ritinteggiatura di tutte le pareti della chiesa con un ulteriore aggravio di spesa non prevista. All’inizio del 2008, definite tutte le questioni tecniche e amministrative, sono iniziati i lavori: tetto, posa in opera del pavimento, impianti elettrici e audio, risistemazione del presbiterio. Ad oggi è stato completato il 95% dei lavori. Questo significa che, in circa otto mesi,  è stata realizzata gran parte dei lavori e, per ottenere questo risultato, bisogna dare atto a tutte le maestranze che hanno lavorato con grande competenza e professionalità tutti i giorni (ed anche molte notti) per poter permettere di ridare ai fedeli la chiesa nei tempi previsti.Alcune cifre: per quanto riguarda il tetto sono stati revisionati circa 3000 mq di superficie, sostituite tutte le grondaie e tutti i discendenti, sono state sostituite moltissime onduline e circa 5000 tegole; si sta completando la pavimentazione che sviluppa circa 1300 mq; la tinteggiatura interna con intonachino per una superficie di circa 5000 mq.Restano da posizionare ancora i vetri sul pavimento del presbiterio di circa 100 mq, per permettere la visibilità ai visitatori dei mosaici romani ed, infine, si dovranno ripulire, a cura della Sovrintendenza ai beni artistici, gli affreschi presenti sul presbiterio e nelle navate. Il costo finale di tutto l’intervento di manutenzione e restauro conservativo si quantificherà intorno ai 2.000.000 di euro.