Otto milioni di chili di olio finiscono in mare in un anno

GIULIANOVA – A Giulianova, “a causa di un servizio di raccolta rifiuti che non prende nella benché minima considerazione gli oli alimentari esausti delle utenze domestiche, riversiamo in mare ogni anno circa 600.000 chilogrammi di oli vegetali, che equivalgono a 21 autotreni con rimorchio carichi di olio usato. Se consideriamo tutti i Comuni della provincia di Teramo, i cui scarichi finiscono direttamente o indirettamente a mare, i chili di olio diventano quasi 8.000.000 ed i TIR 270”. E’ il drammatico allarme che lancia l’associazione “Impronte” di Giulianova che affronta un argomento importante.  “L’olio da cucina, una volta utilizzato, è fortemente inquinante. Per questo motivo deve essere raccolto e trattato in modo idoneo. Versarlo negli scarichi di cucina o del bagno, come oggi siamo costretti a fare, significa danneggiare le tubature, far funzionare in modo non corretto i depuratori, favorire la diffusione di insetti e scarafaggi, oltre che di cattivi odori. Il liquido, dopo essersi riversato in mare, crea una patina superficiale che impedisce ai raggi del sole di filtrare, ostacolando così lo sviluppo della flora e della fauna marina.Inoltre si stima che sia sufficiente un solo litro di olio da cucina esausto per contaminare circa un milione di litri d’acqua, quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni”. “E’ necessario che tra i primi punti dell’agenda del nuovo governo regionale sia posta l’attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti varato nel dicembre 2007, anche nella parte in cui si prevede l’approvazione di un “Programma Regionale per la Riduzione dei Rifiuti Biodegradabili da collocare in discarica” sostiene Impronte. Nei Comuni che aderiscono al Cirsu la situazione della raccolta dell’olio da cucina usato proveniente da utenze domestiche  è molto critica. Non dimentichiamo, inoltre, che, opportunamente trattato, l’olio da cucina esausto si trasforma da problema in risorsa in quanto può essere utilizzato come materia secondaria nella produzione di nuovi prodotti quali vernici, smalti, saponi, prodotti cosmetici. Infine viene usato sempre più nella produzione del combustibile bio-diesel. Il “nuovo” Cirsu/Sogesa dovrebbe tener conto anche di questo all’interno delle attività del Piano 2008-2012. L’associazione inoltre invita le forze politiche che si candideranno alla guida della Regione a prendere in considerazione le proposte raccolte da “Giulianova sostenibile”.