PINETO – Il Wwf critica la scelta di riaprire i pozzi del Vomano a Pineto, già chiusi per inquinamento da solventi classificati quali probabili cancerogeni (tetracloroetilene) e da nitrati, giustificata secondo l’associazione dalla presunta criticità relativa alla distribuzione di acqua nel territorio della Val Pescara e della costa. "Il presidente dell’Aca – si legge in una nota del Wwf – ha più volte dichiarato che la sua azienda immette in rete 3111 litri al secondo (in un caso ha dichiarato 3200 l/s), prima dell’apertura dei pozzi Vomano, che hanno aggiunto ulteriori 70 litri al secondo. Dal sito dell’Aca si può leggere che la popolazione servita in estate è di circa 650 mila persone. Ora, moltiplicando i litri al secondo prima dell’apertura dei pozzi per i secondi che compongono un giorno e dividendo per il numero di persone servite, si giunge alla mostruosa cifra di 414 litri disponibili al giorno per ogni persona. Ricordiamo che la media dei consumi giornalieri pro-capite in Italia è di 220 litri mentre in nord-Europa oscilla tra 130 e 160 litri al giorno pro-capite". "E’ veramente incomprensibile, con questi dati e ad oltre un
anno dalla crisi drammatica del 2007 – si prosegue nella nota – il ripetersi di disservizi in tantissimi Comuni. In tale contesto non si capisce come possano esserci i presupposti, richiamati da Asl e Istituto Superiore di Sanità, per un utilizzo straordinario di pozzi già chiusi per inquinamento da sostanze estremamente pericolose, senza peraltro dare, come prevede la legge, la giusta informazione agli utenti". Secondo il presidente regionale del Wwf, Dante Caserta, "i Comuni si lamentano, ma dimenticano di ricordare ai loro amministrati che siedono nelle assemblee di Ato e Aca dove si prendono le decisioni sugli organi di gestione e sulle
principali scelte di programmazione. Disponibilità idriche immense che vengono sottratte alle sorgenti e ai fiumi vengono dilapidate senza sapere neanche bene come. Anche per questo la
soluzione dei problemi dell’acqua non è più rinviabile e riteniamo che i sindaci debbano dimostrare ai cittadini, nelle sedi delle assemblee di Ato e Aca, di essere lì per difendere
esclusivamente gli interessi della collettività".