Difficile la stabilizzazione per i precari delle Asl abruzzesi

L’AQUILA – Ancora difficoltà per la stabilizzazione dei precari deelle Asl abruzzesi e la garanzia dei servizi essenziali ai cittadini. Un piano di stabilizzazione del personale precario delle sei Asl abruzzesi può passare solo attraverso l’accertamento azienda per azienda e la compatibilità alle norme finanziarie del Piano di rientro deficit sanitario. È quanto ha comunicato l’assessore al Personale e Bilancio, Giovanni D’Amico, ai rappresentanti regionali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. L’assessore ha segnalato ai sindacati i paletti economici e finanziari che si frappongono al percorso di stabilizzazione. "Su questo tema – ha detto D’Amico – è necessaria l’attuazione di due punti: la ricognizione precisa, azienda per azienda, del numero dei precari che hanno diritto alla stabilizzazione e la necessità che eventuali processi di stabilizzazione si muovano compatibilmente con le norme finanziarie del Piano di rientro". Entro la fine del mese le parti torneranno ad incontrarsi insieme con i responsabili dell’Agenzia sanitaria regionale e i direttori delle Asl per studiare soluzioni finanziarie compatibili con il Piano di rientro.Tra esse rientra anche la questione dell’articolo 3 (stabilizzazione del personale precario delle Asl) del Piano sanitario regionale che il Governo ha già chiesto, in sede di verifica tecnica del Piano di rientro, di abrogare per questioni finanziarie e che è necessario mantenere in vita se si vogliono avviare processi di stabilizzazione. D’Amico ritiene infine che ogni Asl deve presentare un quadro finanziario generale che indichi lo stato dei conti nel quale inserire processi di stabilizzazione del personale precario. (da Regflash)