E’ già crisi al Real Teramo

TERAMO – E’ una foto scattata di recente, appena 26 giorni fa, eppure è già vecchia. Appartiene alla storia del calcio di questa città, che sta vivendo continui, ambigui e tristi momenti dopo il cataclisma della scomparsa dal calcio che conta. Il Real Teramo perde i suoi dieci soci fondatori, a capo dei quali c’è l’intraprendente e generoso Alessandro Martegiani. Se ne vanno dopo aver annunciato una rinascita umile ma concreta del pallone nostrano: perchè, dicono, il Real Teramo sta diventando pian piano la succursale del Canzao calcio. Il presidente Campitelli avrebbe fatto terra bruciata, mutando la ragione sociale e acquisendo l’intero pacchetto azionario. Insomma, ne è diventato il padrone. Da qui l’uscita degli altri. E oggi arriva un altro abbandono importante: Sabatino Cantagalli, il titolare dell’impianto sportivo, il nuovo stadio di Piano d’Accio, che dovrebbe essere la nuova casa di gioco del Real Teramo. In ossequio alla "teramanità" dell’iniziativa, almeno quando è nato il Real Teramo, Cantagalli dice di uscire dalla società perchè ne sono venuti meno i presupposti. «E’ venuto meno – scrive Cantagalli – quel sottinteso fine di esaltazione di Teramo e delle professionalità della nostra città». Niente paura per l’utilizzo dello stadio, non si torna punto e a capo. Cantagalli infatti assicura che la sua decisione non influirà sugli accordi sottoscritti per l’utilizzo dell’impianto. La domanda che adesso si pone è: chi sarà il prossimo? Sulla carta a temere dovrebbe essere il tecnico Valbruni, perchè teramano di Teramo anche lui. La riflessione è amara: se il Real Teramo parte così, in Promozione, cosa potrebbe accadere più in là.

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