Teramo "La città proibita"

TERAMO – Teramo città proibita. E’ la definizione data dal direttore della rivista ABC (Abruzzo Beni Culturali), Walter Mazzitti, nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare i punti di una lettera inviata al presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, per fare chiarezza su allarmanti notizie circa un possibile dirottamento dei fondi destinati a recupero del teatro romano di Teramo verso altri, non identificabili, interventi. "La città proibita – ha spiegato Mazzitti insieme ai membri dell Associazione Teramo Nostra – è la definizione che abbiamo dato per definire la mancata capacità gestionale che ha avuto l’amministrazione verso luoghi e monumenti pubblici, come Madonna della Cona, Madonna delle Grazie, Piazza S.Anna e per finire la mancanza di responsabilità sull’abbattimento di palazzo Adamoli finalizzato al recupero del simbolo della romanità di Teramo". Le accuse mosse all’amministrazione comunale si collocano alla luce delle perpessità che sono state sollevate di recente quando, smontato il cantiere dell’impresa che avrebbe dovuto provvedere all’abbattimento, si è appreso invece del rifacimento di 3 solai e di una facciata completamente intonacata. Le responsabilità politiche sulla vicenda sarebbero, secondo Mazzitti e Taramo Nostra, anche della Regione che, in qualità di organo attuatore del progetto, non solo non avrebbe vigilato sull’andamento dei lavori, ma avrebbe dirottato la somma di 1 milone e 200 mila euro di fondi Cipe (olte quelli già stanziati per l’ abbattimento che non è avvenuto) destinati al teatro romano verso altri interventi. " Facciamo appello al presidente Paolini perchè il percorso avviato non si interrompa – ha dichiarato Mazzitti – non solo nel portare a termine il progetto, ma anche nei confronti del mondo culturale abruzzese e dei suoi cittadini verso cui erano stati presi impegni politici".