Il clima che cambia si studia sul Calderone

TERAMO – In questi primi giorni di settembre, nell’ambito della collaborazione esistente tra EIM, Ente Italiano per la Montagna, Università degli Studi di Perugia e di Milano e Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, una equipe di studiosi e tecnici capeggiata da Massimo Pecci (EIM),  Pietro Buzzini (Università di Perugia) e Claudio Smiraglia (Università di Milano) sta effettuando dei rilievi sul ghiacciaio del Calderone. "image"Il Calderone, oltre ad essere l’unico ghiacciaio dell’Appennino, è anche il più meridionale d’Europa: pertanto, i dati provenienti dal suo costante monitoraggio assumono un’importanza cruciale ai fini della valutazione degli effetti del cambiamento climatico. Gli effetti più evidenti del riscaldamento termico si riscontrano infatti nell’aumento della temperatura dell’aria e, in alta montagna, nella riduzione della criosfera. Esistono tuttavia anche altri effetti, meno appariscenti ma non per questo meno importanti come, ad esempio, la variazione della temperatura del suolo e della presenza e diffusione di alcune specie di microorganismi e di ecosistemi specializzati. Allo studio di queste presenze sono pertanto dedicati i rilievi di questi giorni, allo scopo di raccogliere indicazioni importanti sulle attuali condizioni del ghiacciaio del Calderone.(Fonte Ansa)