"Visto che nessuno ha avvertito il dovere di farlo – mentre si sono rincorse, al contrario, dichiarazioni roboanti ed arroganti – ritengo di dover chiedere scusa a tutti i cittadini di Teramo, a nome del PDL, per i disagi e gli inconvenienti che stanno derivando e deriveranno ancor più in futuro dalla scelta – da me come da altri non condivisa e non appoggiata – di far commissariare l’Amministrazione Comunale di Teramo per dieci lunghi mesi.
Chiederei agli amici della mia coalizione, in questo difficile momento, anziché chiacchiericcio infantile, un minimo di umiltà e di serietà politica che sono le condizioni prime per la ripresa di un ascolto della Città in nuove e diverse forme.
La verità infatti è che quello che è stato chiamato “modello Teramo” – espressione peraltro da me coniata – non esiste più nella sua originaria accezione di generoso sforzo diretto a prefigurare una politica nuova, chiara e coerente, più disinteressata alle vicende personali, meno arruffona e superficiale, quindi una politica che si proponesse obiettivi alti e che mantenesse gli impegni presi.
Dopo un primo periodo per molti versi entusiasmante, il “modello Teramo” è stato appannato negli ultimi due anni da discutibili scelte amministrative e politiche e si è incrinato – da ultimo – sotto il peso di smodate e scomposte ambizioni personali.
E’ stato verosimilmente immolato, infine, sull’altare di lotte intestine a Forza Italia regionale.
Rincresce difatti che i vertici regionali del PDL non abbiano mosso un dito – com’era loro dovere – per evitare la caduta dell’Amministrazione Comunale di Teramo, unico capoluogo della Regione amministrato dal Centrodestra.
Credo che su tutto ciò dal punto di vista politico andrà aperto nei mesi a venire un sincero e severo dibattito interno al PDL e che, per quanto riguarda il Comune di Teramo, andrà ricostruito un nuovo ed originale rapporto con la Città che possa riportare i cittadini ad avere fiducia nel centrodestra teramano".
Paolo Albi