Primarie nel PD: è la richiesta di PerDavvero

TERAMO – "Non s’è mai sentito dire da un auto-candidato frasi del tipo ‘ Mi candido alla Regione perché voglio fare questo e quest’altro’. No, l’auto-candidato non ha idee, non ha programmi, non dice per esempio cosa vuol fare in regione per affrontare i problemi della sanità abruzzese". E’ la critica dei PerDavvero, l’associazione teramana che già da tempo sostiene la necessità, per il PD, di consultazioni primarie per le candidature. "Occorre – argomenta l’associazione – passare alla politica vera, ai contenuti di una politica per la Regione, soprattutto occorre che le candidature nel PD siano oggetto di un grande dibattito politico che abbia al centro non le persone che si autopromuovono o che tutt’al più sventolano la bandiera del campanilismo, ma idee e progetti per un Abruzzo in cui ci sia lavoro, sviluppo economico, sicurezza sul lavoro, trasparenza ed efficienza nella gestione della sanità, un vasto programma per le infrastrutture e per le case popolari, l’eliminazione di sprechi dovuti ai clientelismi di varia natura". Ecco allora la necessità che, all’avvio e allo sviluppo di un vasto dibattito promosso, guidato e diffuso dagli organismi dirigenti, segua poi l’indicazione di uomini e donne da candidare alla regione. "Tale indicazione non può non seguire il meccanismo delle primarie" per l’associazione PerDavvero. Nella nota dissusa si sotiene la necessitò di primarie per la designazione del candidato presidente, primarie per la designazione dei candidati al consiglio regionale, primarie per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, primarie per acquisire la credibilità compromessa e, soprattutto, "rinnovamento di donne e uomini che possano portare aria nuova e scongiurare che a guidare la regione sia ancora una volta un’élite già compromessa, a vari livelli di responsabilità, in una gestione fallimentare della cosa pubblica regionale".