Angelini: «Io come agnello da macello»

PESCARA – Con tre ore di contro-interrogatorio da parte delle difese, si è chiuso l’incidente probatorio dell’inchiesta sulla Sanitopoli abruzzese. E Vincenzo Angelini, il re delle cliniche private e grande accusatore di Del Turco, ha confermato le accuse. E dice che il complotto contro di lui continuerà. "E’ un fatto che ho detto sin dall’inizio". Ha anche aggiunto di non credere che chi complottava contro di lui smetterà. "Per adesso non mi aspetto niente. Io continuo ad andare avanti". Alla domanda dei giornalisti se ci siano o meno registrazioni delle presunte tangenti che afferma di avere pagato a Del Turco, Angelini ha risposto di no "perché – ha spiegato – io non faccio l’estortore per mestiere". "Ho già spiegato – ha proseguito – lo dico con chiarezza che io sono stato distrutto psicologicamente, moralmente e fisicamente dall’azione estorsiva di costoro. Se non fosse stato per la mia famiglia io non avrei mai trovato il coraggio. Quindi sono andato tutte le volte lì come una pecora al macello. Da un certo momento in poi – ha proseguito Angelini – è stata la mia famiglia ad imporsi e a ricostruire in me un minimo di forze e dignità. E in quel momento ho cominciato a procurarmi le prove ed a registrare".

La Procura soddisfatta dell’incidente probatorio
Intanto il procuratore capo Trifuoggi ha sostenuto che "abbiamo voluto che processualemnte entrassero le dichiarazioni di Angelini che sono state confermate. Intendiamo concludere al più presto questo procedimento, senza perdite di tempo, e abbiamo acquisito dichiarazioni valide per il dibattimento". A proposito delle possibili conseguenze delle interviste e dichiarazioni rese dagli indagati nei giorni scorsi, Trifuoggi ha risposto che sì "ci può essere un aggravamento della misura" ed ha aggiunto "e questo lo dice il codice e non è un nostro capriccio". Infine, il pm ha confermato che non ci sono altri indagati.

E l’avvocato di Angelini chiede l’esame del bilancio regionale
Secondo il legale dell’indagato e garnde accusatore della sanitopoli abruzzese, l’avvocato
Sabatino Ciprietti, "si potrà aprire un altro fronte dell’inchiesta vedendo il bilancio della Regione Abruzzo, se è un bilancio regolare oppure no". Al termine dell’incidente probatorio odierno in cui il suo assistito, Vincenzo Angelini, ha risposto alle domande ddei difensori degli altri indagati, Ciprietti ha sottolineato che occorre vedere "se sono stati distratti fondi della sanità su spese ordinarie e andare a capire dove sono andati a finire quei costi ordinari". "Questo – ha sottolineato – sarà il nuovo capitolo. Bisogna capire – ha ribadito Ciprietti – dove sono andati a finire i soldi della sanità che sono stati spalmati su spese correnti. Angelini – ha aggiunto – avanza due anni di soldi dalla Regione Abruzzo".