L’università di Teramo nello Spazio

TERAMO – Un esperimento scientifico dell’università di Teramo sarà a bordo della navicella spaziale "Soyuz 17S" che domenica sarà lanciata da una base del Kazakistan, alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. La missione, informa una nota, è denominata BIO-4, perché per la quarta volta nella storia porterà nello spazio un insieme di esperimenti biomedici. Quello dell’ateneo di Teramo, di cui è responsabile scientifico Mauro Maccarrone, direttore del dipartimento di Scienze biomediche comparate, è l’unico esperimento italiano a partecipare alla missione ed è anche l’unico su cellule umane. Si tratta, di portare nello spazio alcune cellule linfocitarie, con lo scopo di verificare se la perdita delle difese immunitarie da sempre osservata negli astronauti sia dovuta ad apoptosi, ossia a una forma di morte programmata delle cellule immunitarie. “I risultati attesi– ha dichiarato Mauro Maccarrone,– potrebbero chiarire alcuni dei meccanismi responsabili della ridotta capacità di risposta del nostro sistema immunitario, osservata ripetutamente in condizioni spaziali. Inoltre, potrebbero offrire spunti importanti per capire il deficit immunitario che si verifica nell’invecchiamento, di cui l’ambiente spaziale replica vari aspetti. Se così fosse – ha proseguito Maccarrone – si può immaginare di correggere questo meccanismo con una serie di interventi già possibili”.