Revoca Consigliera nazionale di parità: le donne a Teramo firmano contro

TERAMO – Anche a Teramo decine di donne hanno firmato  l’appello contro la decisione del  Ministro Sacconi e della ministra Carfagna per la revoca della Consigliera nazionale di parità. “Revocata”, si legge in una nota,  “perché ha osato esprimere un giusto dissenso contro decreti legge che avranno impatto negativo sull’occupazione femminile, dopo che la sua figura è stata istituita proprio per garantire l’attuazione delle pari opportunità di genere nel lavoro”. “La revoca della Consigliera nazionale di parità, la  professoressa Fausta Guarriello, è un atto assurdo, di memoria  kafkiana ed indicativo di quanto possa essere a rischio la democrazia nel nostro Paese” sostiene ancora nella nota Germana Goderecci, presidente della Commissione provinciale pari opportunità, specificando che l’appello è il frutto di una presa di posizione individuale in quanto non tutte le componenti della CPO ne hanno condiviso il contenuto. “Il Ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, e la Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, hanno rimosso la Consigliera, dopo aver ricevuto un documento in cui esprimeva la sua giusta preoccupazione per alcuni provvedimenti che incideranno negativamente sul  “differenziale retributivo fra uomo e donna (detassazione degli straordinari, premi aziendali ad personam) e che sottrarranno garanzie alle lavoratrici madri (abrogazione della L.188 7 che impediva al datore di lavoro di far firmare alle lavoratrici le cosiddette dimissioni in bianco da utilizzare a propria discrezione)”. Nel decreto ministeriale di revoca si fa riferimento alla D.l. 145 2, relativa allo spoil system, sebbene  nel contempo si riconosca che  la Consigliera nazionale di Parità non sia posta in posizione di subordinazione gerarchica nei confronti dei Ministri sopramenzionati. Un appiglio sconfessato da molti giuristi i quali sostengono che la figura della consigliera sia normata dal Codice delle Pari Opportunità del 2006 e non dalle norme generali di legge sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, applicata agli organi di vertice  e ai componenti dei consigli di organi degli enti pubblici. E non potrebbe essere diversamente, vista la funzione di indipendenza e di terzietà, svincolata anche rispetto al Governo che l’ha nominata, della Consigliera di Parità che può essere rimossa solo alla scadenza del mandato. A seguito di questo decreto  ministeriale, noi donne teramane ribadiamo il nostro apprezzamento all’operato della professoressa Guarriello che, con grande onestà intellettuale, ha sempre svolto il proprio mandato. Nello stesso tempo protestiamo contro questo atto governativo che colpisce direttamente e indirettamente la libertà di pensiero di tutti”.