Redigolo in Commissione sanità: Saia commenta

L’AQUILA –  "Luci ed ombre sulle dichiarazioni rese in commissione sanità dal commissario Redigolo". Comincia così il Capogruppo del PdCI, Antonio Saia, a commentare le decisioni dulla sanità. "Condivisibili una serie di misure volte a razionalizzare le spese per l’acquisto di beni e servizi, coma anche la volontà di contrattare, riducendolo in modo consistente, il budget con le cliniche e le strutture convenzionate private. Condivisibile la necessità di mettere in carico alle ASL i controlli sulle prestazioni erogate in regime di convenzione, addossandone ad esse la responsabilità di vigilare sulla correttezza e appropriatezza delle stesse, sulla compatibilità con il numero dei posti accreditati, sulle modalità ed efficacia delle prestazioni erogate. Per quanto riguarda la razionalizzazione della rete ospedaliera, pur condividendo la necessità di procedere ad un ridimensionamento di alcuni reparti e servizi in piccoli ospedali va ribadito il fatto che nessuna struttura dovrà essere “soppressa” ma che, tenendo conto delle reali necessità sanitarie e delle specificità del territorio, si potrà procedere a conversioni che consentano ai predetti presidi di svolgere altre funzioni più utili per la collettività. Presupposto di tali scelte dovrà essere il coinvolgimento delle istituzioni locali". Altre scelte, invece, per Saia non sono accettabili. "Assolutamente non condivisibile: 1.imposizione dei ticket sui farmaci che ancora una volta vanno a colpire i più deboli cioè i Malati:una vera e propria tassa sulla malattia. 2.Il fatto di non aver aperto una vertenza nei confronti del Governo nazionale che ha imposto tempi rigidi e ristretti per il ripianamento dei debiti pregressi, certamente non imputabili ai Cittadini abruzzesi che invece ne stanno già pagando conseguenze gravi in termini d salute. 3.Non aver fatto nessun cenno alla necessità di addivenire ad un abbattimento dei costi e ad un risparmio attraverso le due vie maestre e cioè: a.la riduzione delle liste di attesa e per gli accertamenti diagnostici; b.politiche di investimento per acquisto e rinnovo di attrezzature e mezzi necessari per una efficace e tempestiva erogazione dei servizi sanitari. 4. Non aver dato alcuna indicazione circa la necessità di affrontare e risolvere il problema del precariato; 5.non aver fatto chiarezza su quanto è emerso dalle verifiche fatte sulle cause della formazione del debito e in particolare nulla si sa di quanto sta emergendo sulla correttezza dei crediti vantati da alcuni privati che sono stati oggetto di discusse cartolarizzazioni nel passato e di vertenze amministrative in corso. Su questi temi il gruppo dei Comunisti Italiani accetta la sfida di un confronto anche al fine di collaborare, con l’assessorato alla Sanità e con il commissario Redigolo che si è dichiarato disponibile".(da Regflash)