Udc: riunione annullata

TERAMO – Chi aspettava con ansia la riunione provinciale dell’Udc fissata per domani sera alle 19 e da cui, secondo quanto annunciato la settimana scorsa dallo stesso segretario, Lino Silvino, sarebbe uscita la comunicazione ufficiale su "con chi si schiera l’Udc", rimarrà deluso. La riunione è stata annullata. L’effetto è quello della registrazione di un thriller a cui, inaspettatamente, salta il finale. Lo spettatore ci rimane male. Si continua a procedere per ipotesi. la prima: domani a Roma si riunisce il nazionale e Silvino deve essere lì.  Altra ipotesi: magari l’Udc corre da solo, alla fine. Così, da prezioso ago della bilancia, potrebbe sapientemente dare equilibrio al proprio peso al ballottaggio (sempre che Brucchi o il suo antagonista non passino al primo turno). Si risolverebbero almeno due questioni: la prima è che Casini non dovrebbe ufficialmente prendere posizione contro Silvino (che con tanti ammiccamenti al PD, mentre nel resto della regione il partito va verso il PDL, crea più di un imbarazzo), la seconda questione è che Silvino avrebbe la quasi certezza di conservare quel paio di assessorati (o un assessorato e una presidenza del Consiglio) cui non si rinuncia facilmente. C’è però chi è pronto a giurare che la riunione che salta sia solo l’effetto della scelta già effettuata: l’’Udc ha ceduto e  ha scelto il Pdl. In questo caso la domanda è: e Albi? Silvino e l’ex presidente del Consiglio avrebbero tanto forzato la mano per poi separarsi? Certo, la necessità di “salvare” gli equilibri per la Provincia a tutti i costi è forte. L’Udc e il Pdl, ognuno per il proprio verso potrebbero fare come l’ala ginobliana del PD: pensare solo alla Provincia e dare Teramo per persa. Nel caso del Pdl, peraltro, non sembra essere così. Brucchi sembra essere solo, a correre per la carica di sindaco. Veramente per adesso è proprio solo. Il partito democratico, un po’ perché aspetta Silvino e un po’ perché non sa che pesci prendere, non ha ufficializzato un nome. Così si trascina tra un improvviso Albi, un utopico Mecca, un innominato Cordoni e un mai esistito Cipolloni. Il quale Cipolloni (la Margherita) potrebbe raccogliere attorno a se’ una serie di gruppi. Tra tutti spiccano quelli cattolici (organizzati) e dell’associazionismo. Alle regionali hanno scelto Chiodi ma alcuni esponenti di livello sono già delusi e pronti a fare un nuovo investimento. Ma solo se, questa volta, il candidato è persona di loro stretta fiducia. Altrimenti “si tappano il naso” e votano Brucchi. Ma Cipolloni non sarà il candidato sindaco. Sarà però candidato consigliere, in lista con il PD. Diversi personaggi di spessore, qualità e..voti, contrariamente a quanto si diceva tempo fa, sono pronti a candidarsi. Questo dà il segnale preciso che se in diversi hanno dato il Comune “già perso”, altrettanti sanno che una eventuale opposizione, per vincere la prossima volta, deve essere ben condotta per i prossimi cinque anni. Solo così si torna al governo. Chiodi docet…