Amministrative Teramo: "La Piazza" attacca Ginoble duramente

TERAMO – Riflessioni, suggerimenti, spinte e fiancheggiamenti politici. In questo caso di centrosinistra. Parlano i PerDavvero e il Comitato Civico di Centrosinistra La Piazza. In due diversi comunicati. I PerDavvero spingono per l’alleanza con l’Udc con un candidato sindaco che non sia Albi. La Piazza attacca Ginoble respingendo Albi e Befacchia e sostiene, oltre che il candidato Mecca, la necessità di allargamenti e ricuciture.

 “Constatiamo con piacere che il centrosinistra cittadino sta cercando di uscire da una specie di sortilegio di Maga Circe, che nel realizzare un allargamento di coalizione all’UDC deve per forza di cose subire una candidatura di coalizione a sindaco del partito neo-alleato”. Lo scrive l’associazione i PerDavvero che condivide le posizioni assunte dal “neo movimento politico La Piazza”. “Sia ben chiaro – scrive l’associazione i PerDavvero –  che un allargamento all’UDC non necessariamente debba comportare un candidato sindaco di questo partito al Comune di Teramo. Perché se questo dovesse avvenire con i nomi di cui sopra (Di Sabatino e Albi ndr), anche noi manifestiamo preoccupazione sull’astensionismo dell’elettorato del centrosinistra che può portare, oltre che a una sconfitta a Teramo, a non avere il quantum per rivincere alla Provincia. Ritenendo inoltre qualificata ed autorevole la candidatura del professor Mecca, ci sentiamo però di non escludere a priori altri nomi che abbiano avuto esperienza diretta sia di militanza politica nei partiti, sia esperienza amministrativa al Comune di Teramo e in altri enti. Di questi nominativi il centrosinistra a nostro avviso ne ha tanti e naturalmente per vincere contro Brucchi bisogna far scendere in campo un candidato che si differenzi il più possibile da quello di centro destra, che sia di chiara area di centrosinistra e che abbia i consensi da tutta la coalizione, UDC compresa”. 
Ecco quell che dice “La Piazza”. “Ringraziando vivamente dell’attenzione avuta dall’onorevole Ginoble, riteniamo di dover declinare l’invito.  Non valutiamo positivo allargare ulteriormente un tavolo già legittimato a chi, dopo che nel 1999 è stato candidato presidente in provincia per la coalizione di centro destra svolgendo per il quinquennio successivo il ruolo di consigliere capo dell’ opposizione alla giunta Ruffini, alle comunali del 2004 ha preso solo 170 voti di preferenza nella lista dell’UDC risultando non eletto e quinto classificato fra i quaranta (Paolo Albi ndr) ; e a chi dopo aver abbandonato il PD, sbandiera liste civiche quando, sempre nelle comunali del 2004, da candidato sindaco per il centro-sinistra dopo aver incamerato più di quindici nomi offerti su un piatto d’argento dal candidato sindaco deluso Peppino Cipolloni, non riuscì  ad andare oltre i trenta, affrontando la campagna elettorale con una lista civica di appoggio al sindaco incompleta (Lino Befacchia ndr). Caro  Onorevole noi non siamo un gruppo politico con il quale si può contrattare o barattare una qualche cosa ! Noi siamo una parte di quella massa politicamente silenziosa che manifesta il suo verbo nell’urna elettorale e che con il suo comportamento ( a volte anche di astensione ) determina la vittoria dell’uno o dell’altro schieramento. Questa volta abbiamo emesso il nostro grido di allarme e di dolore, perché nonostante su Teramo si fosse creata una congiuntura favorevole per il centro-sinistra (emigrazione  aquilana dei due terzi della giunta Chiodi, con conseguente candidatura per il non simpatico e poco  politicamente accattivante Brucchi), si sta lavorando per perdere ad ogni costo. A lei gli interlocutori non mancano per collaborare a fare al più presto quello  che andava fatto il 19 di Agosto, giorno successivo alle dimissioni della giunta Chiodi: scegliere un candidato sindaco per il centro-sinistra  di Teramo credibile per il corpo elettorale dell’area, ma condiviso da tutta la coalizione , in primis quella storica e poi anche se possibile allargandola. Dia il suo contributo a unificare le varie anime del PD, ricuci lo strappo con la signora Di Pasquale costretta alle dimissioni di coordinatore cittadino del PD per non subire passivamente la sua politica maldestra ed inciuciosa con il fine di accrescere il suo potere personale a scapito non solo della crescita ma della sopravvivenza del PD di Teramo . Noi abbiamo indicato un nome a candidato sindaco per il centro-sinistra (Gino Mecca ndr), questo non precluderà il nostro assenso ad altri, purchè siano di chiara appartenenza all’alveo storico del centro-sinistra, che facciano da trade-union nella costituenda coalizione, ma che sopra ogni cosa abbiano  i numeri per avere il massimo consenso dell’elettorato e non solo dei capi  bastone di partito di cui lei è un degno rappresentante”.