TERAMO – Con la proiezione del film tedesco “Good Bye, Lenin!”, in programma lunedì, prosegue Cineforum in lingua originale organizzato dal Centro Linguistico dell’Università degli Studi di Teramo e dalla Fondazione universitaria. La rassegna, informa una nota, andrà avanti fino al prossimo luglio, e proporrà complessivamente 4 film in lingua originale, per ciascuno dei cinque insegnamenti tenuti presso il Centro linguistico: tedesco, inglese, spagnolo, francese e italiano. Le proiezioni, aperte a tutti e a ingresso gratuito, si terranno sempre alle 17 nel centro linguistico, nella sede di Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione del campus universitario di Coste S.Agostino. Prodotto in Germania nel 2003 dal regista Wolfgang Becker, “Good Bye, Lenin” è ambientato nel 1989. Un giovane protesta contro il regime della Germania Est. La madre, assistendo al suo arresto, ha un attacco cardiaco ed entra in coma: quando si sveglierà, otto mesi dopo, il regime e il muro di Berlino saranno solo un ricordo. L’intero mondo in cui lei viveva e credeva è cambiato. Suo figlio Alex decide di tenere in vita quel mondo per lei, il tempo necessario perché stia meglio e possa accettare i cambiamenti che di giorno in giorno si fanno sempre più evidenti. "Good Bye, Lenin" è una commedia amara sull’unificazione della Germania dopo l’abbattimento del muro di Berlino, che ha registrato il record di incassi in patria e ha avuto un grande successo anche all’estero. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra i quali Efa, César, Angelo Azzurro alla Berlinale, e la nomination agli Oscar.
-
Traforo, auto finisce contro il portone dei Laboratori
Gli occupanti soccorsi dal personale di servizio: due adulti e due bambini feriti lievi COLLEDARA –... -
Sono 199 i positivi, 82 in terapia intensiva
Il tasso di positività si attesta sul 2%. Sono 714 le persone ospedalizzate TERAMO – Sono... -
Pubblicato l’elenco degli idonei all’incarico di Direttore amministrativo Asl
Adesso si può procedere ai bandi per affidare definitivamente i ruoli ai vertici sanitari. Quattro i...