«Un abuso di potere scegliere Albi»

TERAMO – “Personaggi (molto discutibili negli ultimi tempi per la loro coerenza politica) che sbandierano pseudoliste civiche con a capo un liberale di destra (Befacchia e Albi ndr)”. Non ci sta l’associazione dei PerDavvero alla proposta di Melarangelo di Albi candidato sindaco. Non ci sta a quelle che prevede saranno nuove lacerazioni nel partito (vedi caso Cordoni), non ci sta a una sconfitta annunciata e auspica che il PD respinga le scelte del segretario comunale Melarangelo. Ecco il testo di un documento durissimo che conclude con l’appello ad attivarsi “contro la disastrosa scelta”.
“L’incantesimo della Maga Circe continua ad avere i suoi influssi negativi sul PD di Teramo. Appena l’UDC di parte silviniana ha superato il vaglio delle assemblee comunale e provinciale, tra feroci polemiche, seri rischi di commissariamento e scissioni, coniugando con il motto di Lino Befacchia ALBI CANDIDATO E SINDACO SUBITO, l’amico ed ex compagno Alberto Melarangelo si è subito affrettato a rendere pubblica una propria posizione personale, commutata in proposta da portare all’esecutivo da lui diretto, nonostante proprio lui fosse stato indicato appena dieci giorni fa, all’unanimità, candidato sindaco del PD.
A questo punto ci poniamo alcuni interrogativi e ci permettiamo di fare delle considerazioni.
 1- Se Melarangelo non era convinto di voler fare il candidato sindaco, poteva non accettare l’indicazione e cedere il passo a qualcun altro, visto che all’ultima riunione furono proposti tanti nomi prestigiosi e qualificati, tutti con requisiti validi per svolgere un ruolo vincente per la coalizione di centro-sinistra in questa tornata elettorale.
2- Riteniamo alquanto scorretto il comportamento del neocoordinatore del PD di Teramo, perché, contro ogni regola, ha ufficializzato una cosa prima di presentarla, discuterla, condividerla e approvarla negli organismi competenti, mancando non solo di rispetto ai membri che compongono l’esecutivo e l’assemblea comunale del partito, ma facendo un vero e proprio abuso di potere.
 3- Il mandato che nell’assemblea del 26/03/09 è stato dato a Melarangelo era di lavorare, come candidato sindaco per il PD, per costruire una coalizione di centro-sinistra allargata, non di fare il cavallo di Troia per portare il PD a far parte di una coalizione neocentrista, alleandosi con personaggi (molto discutibili negli ultimi tempi per la loro coerenza politica) che sbandierano pseudoliste civiche con a capo un liberale di destra.
 4- O grandi capi del PD, del mare e dei monti, voi che siete gli ispiratori ed i fautori di questo scellerato accordo (stagionato ormai da un paio di mesi, portato maldestramente avanti dalle solite truppe cammellate,con caporali di scarso profilo politico), pensate PerDavvero che ciò possa suscitare l’entusiasmo del popolo del centro-sinistra (ed eliminarne l’astensionismo), fondamentale per vincere sia a Teramo Comune che in Provincia?
5- Quello che ci si può augurare a questo punto è che la proposta di Melarangelo di Albi candidato sindaco non superi il vaglio degli organismi competenti a decidere nel PD. Questa proposta produrrà ulteriori lacerazioni in questo giovane partito, visto l’intervento di Siriano Cordoni, sempre alla riunione del 26/03/09, intenzionato a costituire una lista autonoma, con se stesso candidato sindaco, qualora non si fosse concretizzata una coalizione di centro-sinistra con un candidato di chiara fama, appartenenza, per cultura, per comportamento, per esperienza e militanza politica all’area di centro-sinistra. Concludiamo stigmatizzando un’affermazione ipocrita che qualifica come "alleanza civica e riformista" un insieme di avanzi della politica, che mettono alla porta partiti come Rifondazione e Comunisti Italiani, frantumando il Partito Democratico cittadino. Noi faremo di tutto, impegnandoci con tutte le nostre forze, per impedire che questo avvenga, naturalmente nel pieno rispetto delle regole del partito, e da subito facciamo appello a chi come noi non condivide questa disastrosa scelta. Facciano sentire la propria voce e unendosi al nostro dissenso, per portare il PD alle scelte più logiche e coerenti con i fini per i quali è stato fondato. I Per Davvero”.