Chiesto lo stato d’emergenza anche dalla Provincia di Teramo

TERAMO – La Provincia di Teramo, al termine della Conferenza dei Sindaci, ha inviato al Governo una richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza e per la costituzione, nelle prossime ore, di almeno tre centri operativi nel territorio teramano: uno nel capoluogo, uno nell’alta Valle del Vomano e uno nella Valle Siciliana. Questa mattina, informa una nota, i Sindaci sono stati univoci e chiari: nei paesi di montagna ci sono rilevanti criticita’ sulle abitazioni e sugli edifici pubblici, molti di questi sono stati sgomberati e chiusi: sulla costa, con l’arrivo di circa 6.500 terremotati (dato fornito dalla Prefettura) le emergenze investono il fronte sanitario e quello logistico. Sia le amministrazioni locali che gli operatori turistici hanno aperto le loro strutture per ospitare i cittadini aquilani, ma mancano le informazioni essenziali, le “coperture” e le tutele giuridiche ed economiche per gli operatori che hanno accolto gli sfollati. “La stagione turistica legata alle vacanze pasquali e’ gia’ saltata – hanno affermato i sindaci della costa insieme agli operatori turistici – quella estiva si avvicina; occorre avere un protocollo certo e ufficiale rispetto all’accoglienza, alle coperture dei costi, alle modalita’ di ospitalita’, al vitto da assicurare considerato che stiamo parlando di 14 mila pasti al giorno. Oggi queste cose sono assicurate da un’apertura di credito personale di amministratori e operatori ma abbiamo bisogno di comunicazioni ufficiali”. I sindaci di Montorio, Crognaleto, Tossicia, Cortino hanno raccontato di decine di case sgombrate, di interventi di emergenza per evitare crolli e danni alle persone e, tutto questo, con mezzi propri, senza alcun ausilio: “Non e’ una situazione che possiamo reggere – ha dichiarato Alessandro Di Giambattista, primo cittadino di Montorio – non abbiamo ne’ mezzi, ne’ persone, ne’ competenze tecniche per continuare a lungo”. In molti si aspettano risposte dalla riunione convocata dal Prefetto, Francesco Camerino, presso il Centro Operativo della Protezione Civile nel frattempo istituito a Giulianova, nella sede della Croce Rossa. L’onorevole Tommaso Ginoble, intervenuto all’incontro come i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, ha sostenuto che e’ indispensabile il: “coinvolgimento della Protezione Civile abruzzese come degli enti locali che al momento sembrano esautorate e questo sta creando non poche difficolta’ di raccordo e organizzative”. Nel corso della conferenza è stata avanzata la richiesta alle quattro Province di attivarsi per sostenere, nei confronti del Governo, la richiesta della deroga al Patto di stabilita. La proposta è stata raccolta dal presidente D’Agostino che si è impegnato a formulare insieme alla Conferenza dei Sindaci le proposte in merito la deroga e  gli interventi straordinari per la ricostruzione, gli aiuti fiscali ed economici a favore delle imprese e delle famiglie”.