Sequestrate le macerie, due periti al lavoro

L’AQUILA – Sono due ingegneri strutturalisti i periti nominati dalla Procura della Repubblica dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta sui crolli degli edifici pubblici, costruiti dopo il ’60, causati dal sisma di lunedì scorso. I due ingegneri saranno affiancati da una decina di esperti che svolgeranno diverse prove scientifiche sui campioni di macerie che sono già stati sequestrati, come viene confermato dalla stessa fonte. Le ipotesi iniziali sui cui si indaga sono quelle di disastro colposo e omicidio plurimo colposo, ma non si esclude che dagli sviluppi dell’inchiesta possano essere formulati altri ipotesi di reato. Intanto, grazie a un’inchiesta giornalistica del Tg di Italia Uno, “Studio Aperto“, si è appreso che l’ospedale San Salvatore dell’Aquila non aveva agibilità e abitabilità perche’ non accatastato. "Studio Aperto" nell’edizione delle 12.25 di oggi ha mostrato in esclusiva un documento redatto da un ispettore di polizia, datato 28 dicembre 2008. Il documento riporta le parole di una fonte confidenziale ritenuta attendibile secondo la quale l’ospedale non aveva agibilità e abitabilità. L’edificio era già finito nelle carte della Commissione parlamentare che ne certificava "l’irrazionalità, l’invecchiamento tecnologico dell’impianto e la scarsa qualità dei materiali impiegati". Le ispezioni alle strutture aquilane vanno avanti a ritmo incalzante, perchè c’è la necessità di permettere ai cittadini che possono, di rientrare in casa e di tracciare una mappatura degli edifici lesionati o distrutti. Fino a oggi il numero delle strutture controllate e di circa mille, il 30% dei quali distrutti o inagibili. Si calcola che per verificare i 50.000 edifici aquilani ci vorranno tre mesi. Anche a Teramo nel frattempo proseguono le verifiche di ufficio tecnico e vigili del fuoco. Nemmeno le festività pasquali hanno interrotto il lavoro degli esperti. Ovviamente, di fronte agli approfondimenti dei tecnici, aumenta il numero delle famiglie che precauzionalmente vengono fatte uscire dalla proprie abitazioni (nella foto un edificio in largo San Carlo).