Savini: anche il consiglio d’istituto con i genitori

TERAMO – La scuola media Francesco Savini, in pieno centro storico, non figura tra le scuole inagibili e questa mattina le lezioni sono riprese regolarmente. Ma soltanto 76 ragazzi su 466 si sono presentati sui banchi, mentre all’esterno un gran numero di genitori si sono riuniti per costituire un comitato che affronti con il Comune e la presidenza dell’istituto scolastico la questione della sicurezza dell’edificio. L’ufficio tecnico del Comune ha definito agibile la struttura, non avendo riscontrato lesioni dovute al sisma, ma lo stesso tecnico incaricato del sopralluogo ha indicato nella scheda dei danni, l’esistenza di rischi in caso di esodo. Cioè, in caso di evento calamitoso o di altra situazione che comporti un’uscita forzata e contemporanea dei circa 500 studenti e del personale scolastico, ci si troverebbe a percorrere una scalinata che soltanto poche ore fa ha superato il collaudo (ma solo per la staticità), ma che nel mezzo del suo percorso ha una colonna portante, ad attraversare una porta che si apre nel senso contrario della via di fuga e di rritrovarsi nel bel mezzo di via Carducci, col rischio di essere travolti da una macchina. A questo va aggiunto il fatto che i vetri delle aule non sono a norma e su di loro campeggiano delle etichette che lo ricordano… Per non parlare poi del certificato antincendio che, al pari di tutti gli altri istituti scolastici cittadini, non esiste. Il comitato ha incontrato in Comune il sub commissario Eugenio Matronola, chiedendo e ottenendo un impegno preciso: subito i lavori di messa in sicurezza di questa via di fuga ed esercitazioni di evacuazione alla ripresa delle lezioni. Già, la ripresa delle lezioni: i genitori sono intransigenti, vogliono che la Savini resti chiusa fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza o al massimo che si dividano gli studenti in due turni: uno al mattino, l’altro al pomeriggio. Nel pomeriggio, dopo un’affollata assemblea con i genitori, il Consiglio d’Istituto ha in sostanza appoggiato le rivendicazioni dei padri e delle madri dei ragazzi. Un documento è stato preparato, sarà inviato domattina al commissario prefettizio: si chiede la chiusura della scuola o il trasferimento delle classi in un altro plesso, per permettere la realizzazione dei lavori per mettere in sicurezza le vie di esodo dalla scuola in caso di evacuazione. Adesso la palla passa al Comune. Intanto domattina la scuola sarà aperta ma è prevedibile che anche stavolta sarà alto il numero degli assenti.