Vogliamo il riconoscimento dello stato di emergenza

TERAMO – D’Agostino, dopo essersi rivolto a Chiodi, va oltre e scrive per ottenere lo stato d’emergenza al Presidente della repubblica Napolitano e a quello del Consiglio, Berlusconi. Ecco il testo della lettera. "Questa Provincia, dopo i tristi eventi sismici che recentemente hanno scosso l’intero territorio della Regione Abruzzo, con gravissimi danni anche al territorio e alle  popolazioni teramane, è costretta  a fare fronte ad una nuova emergenza di enormi dimensioni per danni alla viabilità. A seguito degli eventi alluvionali del 21 e 22 aprile, con allagamenti anche di abitazioni private, esondazioni, smottamenti e frane, precipitazioni di massi, il sistema viario nazionale e locale di questa Provincia è stato messo a dura prova, collassando su numerose arterie di fondamentale importanza per l’economia del territorio e l’ordinaria mobilità. I danni subiti, già ad una prima indagine, sono per dimensione e valore gravissimi, non sopportabili con gli strumenti normativi e le risorse disponibili per l’ordinaria amministrazione. Allo stato, costretti a vivere e fare fronte ad una emergenza dietro l’altra, le Amministrazioni locali sono spesso   impotenti, in assenza di adeguate risorse finanziarie e in presenza dei vincoli di spesa imposti dalle leggi di finanza pubblica, verso le legittime richieste di aiuto e soccorso provenienti da ogni parte del territorio. Com’è noto, inoltre, dal 23 aprile i Consigli sono stati sciolti per le imminenti elezioni amministrative.Il momento più alto e di maggior rilievo del percorso democratico di una Repubblica e della sua gente, oggi pesa come un macigno sia sulle spalle di chi è candidato sia su quella dei cittadini che avvertono il disagio e la difficoltà degli Enti e degli Amministratori nel recepimento di istanze, tutte con il carattere dell’emergenza e dell’ineludibilità. La presente, pertanto, non vuole essere una richiesta, ma un accorato appello alle Istituzioni che hanno responsabilità di garanzia e di governo, necessitati ad intervenire in presenza di eventi calamitosi quando  pregiudicano e squilibrano il normale sviluppo economico e la sicurezza sociale. Con questo spirito di attaccamento e di rispetto verso le Istituzioni Repubblicane e la propria Terra, si resta in  attesa del RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI EMERGENZA  per le ragioni esposte negli allegati documenti, nonché, dell’assegnazione di fondi straordinari essenziali per fronteggiare le emergenze e il successivo ritorno alla normalità. Certi di ricevere le giuste attenzioni, in fiduciosa attesa, si porgono cordiali saluti. Il Presidente Ernino D’Agostino"