TERAMO_ La cultura dello sballo si combatte sin dall’asilo. Obesità, abuso di alcol e droghe e disagio giovanile sono infatti le maggiori insidie per i nostri adolescenti: un terzo è sovrappeso, il 31% delle ragazze con meno di 15 anni beve due o più bicchieri di alcol al giorno (il 25% dei maschi), un genitore su sei segnala episodi di prepotenza nella classe frequentata dal figlio. Problemi che hanno origine nell’infanzia, come ricordano gli esperti della Società italiana di pediatria preventiva e sociale. "La prevenzione comincia nei primissimi anni di vita e il pediatra può svolgere un ruolo cruciale", dice Giuseppe di Mauro, presidente Sipps. Educare a una corretta alimentazione, per esempio, è determinante per prevenire l’obesità. E l’impegno deve cominciare sin dalla gravidanza, "per le influenze esercitate dallo stato di salute e dalle abitudini materne sulla crescita e sullo sviluppo del metabolismo fetale". Fondamentale, poi, il primo anno di vita "per gli effetti protettivi dell’allattamento al seno, per l’apprendimento di modalità e comportamenti alimentari da parte del bambino con lo svezzamento, per le possibili conseguenze negative di una dieta iperproteica". L’educazione alimentare non deve riguardare solo i piccoli, ma anche mamma e papà. "Il rischio di obesità – ricorda Di Mauro – nel bambino triplica se ha un genitore in questa condizione, decuplica se lo sono entrambi".
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