Maxi evasione, arrestati i fratelli Tormenti

MARTINSICURO – Manette importanti, la scorsa notte: sono quelle scattate ai polsi dei fratelli Tormenti (nella foto Giovanni), molto conosciuti nel settore della telefonia, ma soprattutto nel mondo dello sport. Con il marchio Navigo.it due anni or sono hanno sponsorizzato la Teramo basket in Serie A1 di pallacanestro e la famiglia fino a qualche settimana fa era roprietaria della Sambendettese calcio, in prima divisione. A farli finire in carcere l’inchiesta della Guardia di Finanza di Pescara e dell’Agezia delle entrate di Giulianova che ha scoperto una evasione dell’importo di svariate decine di milioni di euro. Ecco il testo del comunicato stampa della Finanza relativa agli arresti.

Il Nucleo Polizia Tributaria Guardia di Finanza di Pescara, al termine di una intensa e laboriosa attività investigativa condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, ha eseguito ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere e di sequestro preventivo disposta dal GIP di Teramo, nei confronti dei fratelli Tormenti, Giovanni, Franco e Marcello e Maurizio Di Biagio, uomo di fiducia degli stessi.
Un indagine lunga e complessa avviata circa tre anni fa che ha fatto luce su una associazione a delinquere finalizzata alla evasione fiscale mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed alla  truffa aggravata ai danni del bilancio dello Stato.
Operanti nel settore della telefonia mobile ed elettronica di consumo, società di Martinsicuro (TE), segnatamente la Navigo.it Spa, gestita dai fratelli Tormenti e Rete Globo Srl, formalmente amministrata da Di Biagio, erano attivamente inserite, in stretto e costante collegamento con diverse organizzazioni criminali di rango internazionale, in un colossale giro sofisticato e vorticoso di false fatturazioni con esorbitante danno all’erario quantificabile in almeno 77 milioni di euro.
Le Fiamme Gialle di Pescara, ricostruendo documentalmente passo dopo passo la movimentazione dei “telefonini” in entrata ed in uscita dai magazzini di stoccaggio della Navigo.it fino all’individuazione del cessionario finale, hanno scoperto, facendo ricorso anche ad intercettazioni telefoniche e telematiche, vere e proprie filiere fraudolente artatamente precostituite da numerose società (anche fino ad 8).
In realtà, dietro l’apparenza di  transanzioni commerciali, si è scoperto che si trattava di imprese vuote – le c.d. “cartiere” – amministrate da prestanomi nullatenenti, senza esperienza imprenditoriale e con l’unica finalità di emettere fatture per operazioni inesistenti e non versare alcuna imposta all’Erario e società c.d. “filtro”, immesse nel circuito esclusivamente per ostacolare le indagini.
Proprio tra le società “filtro” individuate vi è la Rete Globo Srl, gestita formalmente prima dal suocero di Tormenti Marcello e dal novembre 2005 dal Di Biagio Maurizio, ma sempre sotto la costante “regia” dei fratelli Tormenti. In tal modo, tramite un giro milionario di false fatturazioni, le società intervenute nei vari passaggi si spartivano il 20% della quota IVA di rimborso, permettendo, tra l’altro, al cessionario finale di acquistare il prodotto ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quello praticato a monte della filiera, con ingentissimi danni all’Erario.
Il volume delle fatturazioni false, emesse ed utilizzate dalle società riconducibili ai fratelli Tormenti è quantificabile in un importo vicino al mezzo miliardo di euro.
Sono stati, tra l’altro, accertati innumerevoli casi c.d. “giri circolari”: la stessa merce, inizialmente fatturata dalla Navigo.it ritornava, a seguito di acrobatici giri in passaggi freneticamente ripetuti nella medesima giornata tra società di aree geografiche diverse, alla stessa Navigo.it quale anello finale del descritto circuito truffaldino scientificamente predisposto, permettendo così alla società dei Tormenti di maturare un milionario credito IVA, richiesto poi a rimborso.
La misura cautelare più grave in danno dei quattro indagati si è resa necessaria su  richiesta della Procura della Repubblica di Teramo in ragione di un’attività illecita, reiterata anche in tempi recenti, e dell’enorme materiale di prova raccolto che non lascia dubbi circa l’illecito disegno criminoso in danno dello Stato.
In esecuzione della citata ordinanza, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Pescara hanno così proceduto agli arresti di:
• TORMENTI Giovanni;
• TORMENTI Franco;
• TORMENTI Marcello;
• DI BIAGIO Maurizio;
Oltre ai 4 arresti, effettuati per la “elevatissima pericolosità sociale” degli indagati, in esecuzione dell’ordinanza, i finanzieri hanno proceduto al sequestro preventivo:
• del credito IVA della Navigo.it Spa giacente presso l’Agenzia delle Entrate di Giulianova (TE) per l’importo pari ad € 5.066.472,00, credito indebitamente maturato principalmente per effetto dei menzionati “giri circolari”;
• dei beni costituenti il compendio aziendale della Navigo.it Spa (quote sociali, immobile ove risulta ubicata la sede e tutti i beni strumentali all’esercizio dell’impresa) con la materiale chiusura dell’azienda mediante l’apposizione dei sigilli.
Difatti, la Navigo.it è stata considerata un’azienda ideata e fatta funzionare esclusivamente per finalità illecite; la libera disponibilità della struttura aziendale nelle mani degli indagati agevolerebbe – almeno nelle condizioni attuali – la commissione di reati analoghi a quelli contestati.
Sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dei conti correnti e degli immobili nella disponibilità esclusiva degli indagati sino al raggiungimento dell’importo di € 1.494.809,82, importo che corrisponde al danno erariale minimo cagionato per l’emissione delle fatture per operazioni inesistenti da parte della Navigo.it nel solo anno 2008.
Perquisizioni sono state eseguite presso le abitazioni degli indagati e le sedi sociali della Navigo.it e della Rete Globo.
Da un punto di vista amministrativo, alla Navigo.it Spa, all’esito di verifiche fiscali condotte dalla Guardia di Finanza di Pescara e dall’Agenzia delle Entrate di Giulianova, sono stati notificati cinque avvisi di accertamento in materia di IVA che hanno evidenziato una pretesa fiscale complessiva pari ad € 64.814.197,00. In sede di ricorso la Navigo.it Spa è stata poi condannata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Teramo (in data 01 dicembre 2008), al pagamento della somma dovuta per tutte le annualità, oltre al pagamento delle spese del giudizio.
Da ultimo anche la società Equitalia Pragma Spa – agente della Riscossione della Provincia di Teramo – ha in corso una procedura mobiliare nei confronti della Navigo.it per una iscrizione a ruolo pari ad oltre € 17 milioni.
Tutto ciò ad evidenziare ulteriormente la comprovata gravità delle condotte oggetto delle indagini di Procura della Repubblica di Teramo e Guardia di Finanza di Pescara.