Brucchi: «Teramo è di nuovo in corsa»

TERAMO – Maurizio Brucchi, il giorno dopo. Ha stravinto, lo sapeva, ci credeva. Oggi ringrazia la città e benedice quell’asse istituzionale tra Comune, Provincia, Regione e Governo, difficile da trovare che vive sulla sintonia politica e strategico-amministrativa. Insomma, il biglietto da visita per la nuova Teramo dell’era Brucchi dovrebbe essere più che roseo sotto questo aspetto. Brucchi ringrazia i ragazzi del suo staff, i cittadini che ha incontrato nei 63 giorni di campagna elettorale e parla di una «Teramo di nuovo in corsa», per tornare a proporre il suo slogan di campagna elettorale, “La città che nion si ferma". Chiede attenzione, soprattutto «a quei 13.227 concittadini che non mi hanno votato, attenzione agli impegni che abbiamo preso in campagna elettorale». Il neo sindaco si appella ai teramani per «non rallentare un’azione di governo cominciata cinque anni fa», sapendo che la risposta arrivata attraverso il voto è senz’altro «sì». Brucchi si rivolge anche ai “rivali“, Albi e Santacroce: «Smessi i toni della campagna elettorale – scrive il nuovo sindaco del Pdl – a loro va il mio augurio di buon lavoro. Sarà la loro, ne sono certo, un’opposizione efficace ed efficiente, importante per aiutare chi governa ad adottare le scelte migliori». E non dimentica le donne elette in consiglio comunale (ne sono 5, delle quali tre all’opposizione): «Oltre ad essere espressione della loro idea politica, sono le portabandiera dell’antica concretezza delle nostre madri, delle nostre mogli, delle nostre figlie. Di tutte quelle teramane che, nei secoli, hanno contribuito a fare di Teramo il gioiello che è».