Giannella: "Partiremo dai 155 voti di discontinuità"

TERAMO – I 155 voti ottenuti da Giorgio Giannella dopo la consultazione elettorale che la ha visto candidato al consiglio comunale tra le fila del PD, non sono bastati per consentirgli di sedere all’opposizione ma sono stati sufficienti per dare vita ad “Area 155” un progetto politico nato dal risultato delle amministrative che si propone di costituire un modello che “congiunga il centrosinistra misurando le persone sui contenuti e sulla politica”. Una esperienza che Giannella vuole portare avanti, come ribadito nel corso di una conferenza stampa, per non tagliare i rapporti con gli elettori che lo hanno sostenuto ma per coinvolgere tutti quelli che non si riconoscono nell’amministrazione in una opposizione costante e informata anche se espressa in sedi diverse dall’assemblea consiliare. L’Area 155 non intende aspettare il congresso del partito, “i congressi  – ha dichiarato Giannella – servono solo a promuovere una elite piuttosto che un’altra in un partito già lottizzato”, il movimento infatti ha già chiari i punti da cui intende partire per la costruzione di un partito progressista, moderno e social- democratico . In prima battuta Giannella propone di abbandonare l’idea dell’autosufficienza del PD ricostituendo una coalizione che comprenda anche Rifondazione Comunista. In secondo luogo, area 155 si propone di attivare un progetto politico che svolga una serrata opposizione interna ed esterna al consiglio comunale e che recuperi il rapporto con le frazioni e i circoli. Tra gli obiettivi fondanti del movimento figura, infine, la realizzazione di un coordinamento dell’opposizione che responsabilizzi il ruolo dei singoli e che si avvalga del contributo di tutte quelle associazioni e realtà che gravitano intorno al partito. I voti ottenuti costituiscono per Giannella e il suo collega promotore di Area 155, Matteo Dartagnan,  un credito importante da cui partire per promuovere quelle attività che d’ora in avanti saranno condotte in opposizione al centro destra a partire dall’allestimento di banchetti per la raccolta firme contro la “privatizzazione dell’acqua, per giungere all’approvazione di una delibera che consenta all’acquedotto di rimanere a gestione comunale”. Per gli esponenti di Area 155 “gli artefici dell’impietoso risultato” sono proprio gli eletti all’interno del centrosinistra, Paolo Albi, Lino Befacchia, ma anche Manola Di Pasquale, ritenuti responsabili della costruzione di liste composte a misura dei candidati piuttosto che in aderenza alle esigenze del territorio comunale. “E’ indispensabile adesso ritrovare una idea di coalizione e coinvolgere i cittadini anche dopo il voto – dichiarano Giannella e Dartagnan – la questione non è riconoscere ‘chi’ fa opposizione ma ‘come fare’ opposizione. Noi partiremo subito e partiremo da quei 155 voti di discontinuità”.