"Per riformare l’Abruzzo serve coraggio e nuove soluzioni per lo sviluppo"

TERAMO – Per riformare la Regione, ci vorrà coraggio e dovremo inventarci nuove strade per lo sviluppo". Lo ha dichiarato a Pescara il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, tracciando il bilancio dei primi 6 mesi del suo mandato poltico-amministrativo. Chiodi ha sottolineato di voler parlare "solo di cose fatte, "non di cose in formazione, nè di cose da fare" nonostante i suoi primi 180 giorni al governo, come lui stesso ha ammesso, non sono stati facili per via di una Regione fagocitata dal terremoto a cui si somma la crisi economica e 4 miliardi di euro di indebitamento, ”peggio della Sicilia” come ha definito la situazione il governatore.  Chiodi ha ricordato l’avvenuto commissariamento di 22 enti, con la nomina di personale interno alla Regione, "propedeutico a una riorganizzazione che non porterà più a
consigli di amministrazione costosi e pletorici". Il presidente ha poi riferito dell’avvenuta chiusura di sedi della Regione all’estero per la promozione dell’agricoltura e della riduzione delle spese per partecipare a fiere come la Bit, Borsa italiana del turismo, e il Vinitaly: che in sei mesi hanno consentito un risparmio di 1 milione e mezzo di euro. Per le infrastrutture è stata stipulata nel maggio scorso un’intesa generale quadro per sei miliardi di euro. Riguardo alla sanità, Chiodi ha ricordato l’istituzione di una cabina di regia con il Ministero, che porterà entro fine settembre alla comunicazione di un nuovo piano sanitario, e un accordo sulla sanità privata con regole precisie budget di spesa fissati n maniera precisa. Quanto al risanamento del Bilancio, per Chiodi è stata fatta "l’unica legge finanziaria possibile, rigorosissima. Non si possono accontentare più tutte le corporazioni – ha detto -. E’ finito il tempo del saccheggio della finanza pubblica. Senza la legge non avremmo avuto la conferma del rating. Abbiamo fatto solo tagli alla spesa – ha proseguito -, l’alternativa era mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi. Per quanto concerne la cultura, per il presidente della Regione deve essere perseguita "una nuova concezione di cultura. Si tratta di studiare un modo di fare sistema per mettersi insieme".