Un diplomatico al Commercio

TERAMO – L’assessore Mario Cozzi è come te lo immagini avendolo visto in foto o in tv. Rapido, asciutto, ordinato, con quell’atteggiamento scarno di chi ha tutto chiaro in mente. Torna in consiglio anche lui (sono in molti alla seconda esperienza), è la sua prima volta da assessore: ne appare moderatamente soddisfatto, in realtà sotto sotto traspare il fatto che ne sia orgogliosissimo. Ha due figli, è direttore di supermercati, è del Pdl, le deleghe principali sono a commercio, industria, artigianato e agricoltura. Assessore, che fotografia fa di Teramo? “E’ piena di potenzialità, che esprime però in minima parte. Al nord non hanno prodotti specifici e che fanno? Li inventano, si strutturano e vanno. Noi dobbiamo crescere in organizzazione, programmazione e comunicazione”. Capito? Cozzi parla di “scatto culturale”, che deve fondare su “serietà, equilibrio e rispetto delle parti”. A volte (lo spiega a me, alla evidente ma prudenzialmente non dichiarata ricerca di vecchie responsabilità) bisogna fare un passo indietro, non tutti un passo avanti. Affondo:”Assessore, trova che questo manchi nelle associazioni di categoria”? No, gli hanno riservato una buona accoglienza, li ha trovati tutti (singoli commercianti inclusi), ben disposti. Alcuni sono anche pronti a mettersi in discussione “ma l’Ente deve essere il primo ad essere serio”, insiste…E ancora (perché, come vedete, l’assessore Cozzi non mi parla di programmi ma piuttosto di modi di vedere, di impostazioni profonde): non si dà pace per i famosi “20 Km dal mare, 20 Km dalla montagna….e non riusciamo a essere di transito per il commercio”! Scusi, ma da questa crisi si può uscire con strategie locali? “Si, la crisi è risolvibile con decisioni politiche locali. Con il decoro della città (a livello strutturale e di arredo) e il miglioramento dei progetti per il traffico ci sarà un nuovo slancio”. Ma torna sul cambiamento:”Nelle attività produttive e commerciali la differenza la fa chi è maggiormente predisposto al cambiamento. Guardi, non serve nemmeno grande intuito. Basterebbe andare a guardare fuori, vedere quello che fanno gli altri e rubare delle idee. Qui a Teramo comunque la predisposizione, al contrario di quanto si dice, c’è. Dobbiamo noi, come Ente, essere pronti ad accettare i suggerimenti e dobbiamo saper fare dei passi indietro”. Ancora questi passi indietro, ancora la serietà e il ruolo del Comune…è evidente che per l’assessore Cozzi il cambiamento partirà proprio dall’interno dell’Amministrazione. Ci provo con il mercato del sabato. Vediamo se lui è uno di quelli che si scandalizzano per le bancarelle in corso San Giorgio. “Guardi, la riflessione va fatta su tutto, anche sulle fiere. Ma non si deve pensare a un cambiamento radicale, piuttosto a soluzioni graduali che – mi garantisce – porteranno al successo”. E’ in fase ricognitiva, in questo periodo e poi saprà lavorare alle soluzioni. Io non ho capito se ha o no la “puzza sotto al naso” rispetto a mercati e fiere in centro città e allora lui:”Attenti a non esagerare con i no, perché queste cose creano comunque movimentazione. Certo, bisogna puntare su cose specifiche e soprattutto ben strutturate”. Scusi, assessore, ma i suoi bambini al centro commerciale ci vanno? “Da soli no…sono troppo piccoli”. Un diplomatico all’assessorato al Commercio.

Franca Scagliarini