Mondiali d’altura, la gara è tra Mastromauro e Morra

GIULIANOVA – Tiene banco la polemica a margine del Campionato mondiale di pesca d’altura in programma a Giulianova. E’ accesa la querelle attorno alla pompa di benzina che non ha riaperto nonostante la reintegra nel possesso a chi la deteneva, decisa con sentenza dal giudice del tribunale di Giulianova. Una polemica che gioca attorno al sindaco Mastromauro, all’assessore regionale ai trasporti, Morra, e all’Ente Porto. Oggi è la volta del primo cittadino giuliese che puntualizza l’intervento di Morra sulla stampa, che ha definito alcune dichiarazioni del sindaco "battute ferragostane in libera uscita". “Non interessa qui entrare nel merito della spinosa vertenza circa il distributore tra Sabrina Corradetti, detentrice dell’impianto in virtù di contratto di affitto, e la società Elisabetta – ha dichiarato Mastromauro in una nota -. Piuttosto l’assessore dovrebbe dirci come mai la Regione, dando così origine alla ‘querelle’, ha assegnato la concessione alla società Elisabetta contrariamente al parere del curatore e del giudice fallimentare. E aggiunga anche perché la stessa Regione, all’indomani  dell’ordinanza che ha risolto il contenzioso in favore della Corradetti, non abbia provveduto immediatamente, con una manifestazione internazionale alle porte, a rilasciare la concessione a quest’ultima. Interrogativi, assessore, che come me si è posto, con grandi perplessità, anche il giudice. E non è certo senza significato la nuova conferenza di servizi indetta dalla Regione per il 25 agosto; una conferenza definita ‘urgente’ ma poco tempestiva rispetto ad una manifestazione internazionale in corso di svolgimento. Ritiene dunque, egregio assessore, che ci sia ancora da sorridere?”. Circa poi l’atteggiamento tenuto nella vicenda dall’Ente Porto, definito “tiepido”, il sindaco ha aggiunto: “Nessuno meglio dell’Ente Porto conosceva la vicenda, ed era quindi normale che si facesse in proposito, come da me sostenuto, parte diligente. Dall’Ente fanno sapere, con lettera recapitatami oggi, dello stupore che le mie dichiarazioni hanno suscitato. Ma io chiedo all’Ente Porto, che nel 2008 aveva gestito il distributore affidandolo alla stessa ditta reintegrata poi nel possesso dal giudice, perché non ha ritenuto di far presente, nel corso della conferenza di servizi del 16 giugno, che l’impianto era nella detenzione della stessa Corradetti? Del tutto evidente che senza la collaborazione della Corradetti la riapertura dell’impianto sarebbe stata molto problematica. Come in effetti avvenuto”.