«La Tia ci sarà ancora con le opportune modifiche»

TERAMO – Evitiamo di mettere le mani avanti per prefigurare scenari apocalittici e fuorviare i cittadini sul futuro scenario della Tia: sembra essere questo il messaggio che il vice sindaco e assessore alle finanza del Comune di Teramo, Dodo Di Sabatino Martina, lancia a tutti, oppositori politici, cittadini e a chiunque voglia vestire i panni “dell’apprendista tributarista". Di Sabatino, che è tra l’altro un tecnico della materia, ha voluto provare a chiarire il quadro che si è determinato, in tema di tariffe o tributi sull’igiene urbana, all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso che ridefinisce la natura della Tia (Tariffa di Igiene e Ambiente), riconoscendola quale tributo e dunque la sua non assoggettablità all’Iva (che i cittadini dovranno avere rimborsata). «Intanto non c’è responsabilità del Comune – sostiene Di Sabatino – come qualcuno vorrebbe sottolineare: la normativa è del 1997, il Decreto Ronchi, e l’opzione per il regime Tia è stata compiuta da ben 1.200 comuni, mentre gli altri hanno maggiorato la Tarsu del 70-80%». Il riconoscimento della tia come mera variante della Tarsu, confermandone la natura di tributo, riemette in discussione anche il potere dei Comuni di affidarne la riscossione dei prelievi: «Per quanto riguarda i gestori – spiega il vicesindaco -, la natura tributaria del prelievo è destinata a modificare il rapporto giuridico con il Comune, determinando verosimilmente il venir meno della possibilità di affidamento in concessione del servizio, che, assumendo la natura di appalto, dovrà seguire le normali regole giuridiche di assegnazione del medesimo». Ciò si trasformerebbe in una oggettiva difficoltà per i Comuni, ormai senza più le professionalità specifiche, e costretti a proseguire l’esternalizzazione della gestione del tributo. Sotto il profilo contabile, «la Tia tobnerà ad essere presente nei bilanci preventivi 2010, sia come entrata che come spesa, con conseguente modifica anche dei regolamenti comunali in tema di applicazione». Si tratta dunque di materia molto complessa, avverte Di Sabatino Martina, che invita «gli apprendisti tributaristi che in questi giorni si esercitano a prefigurare scenari apocalittici ad attendere fiduciosi le prossime mosse di Comuni, aziende, consumatori e Fisco, nell’auspicio che in un quadro normativo così confuso e complesso, sopravvenga un intervento risolutore del legislatore, anche per quanto concerne le modalità di rimborso dell’Iva assolta dai cittadini».