Il settore tessile chiede tutele e severità nella lotta alla contraffazione

TERAMO – Garantire maggiore trasparenza al settore tessile e punire con severità i contraffattori. E’ l’appello lanciato ieri a Teramo da Federmoda, l’organizzazione aderente alla Cna che raduna le imprese del settore nel corso di una assemblea regionale congressuale convocata per discutere delle preoccuazioni circa la tutela del made in Italy. Per il proprio appuntamento associativo, la Federmoda ha scelto la provincia teramana, riconosciuta in Abruzzo come la capitale del settore, e dove maggiore è la proliferazione di attività imprenditoriali cinesi. “E’ assolutamente necessario assicurare trasparenza al settore e pene adeguate ai contraffattori –  si legge in una nota della Confederazione nazionale dell’artigianto – la tutela del nostro patrimonio imprenditoriale, caratterizzato anche in Abruzzo da creatività e riconosciuto know how, è importante per mettere tasselli precisi nella ricerca di politiche e azioni a favore del settore della moda, soprattutto in un momento in cui si intravedono spiragli positivi di fuoriuscita dalla crisi”. L’esito dell’assemblea è stato inoltre significativo per l’invito rivolto ai grandi gruppi del settore di tornare a investire sul nostro territorio dopo anni di delocalizzazione all’estero delle attività. Al confronto svoltosi presso la sala convegni della Cna di Teramo hanno preso parte il presidente nazionale di Federmoda Cna, Antonio Franceschini, l’assessore regionale alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, il presidente regionale di Unioncamere, Giustino Di Carlantonio.