Brucchi: «Dov’è il conflitto in un organo consultivo?»

TERAMO – Il Sindaco Brucchi risponde al Pd, a proposito del “conflitto di interessi” per la presidenza del Comitato ristretto dei sindaci della Asl. Ecco il suo intervento integrale:

“Stupisce addirittura, la facilità con la quale si può rilevare come la foga scandalistica del Pd teramano, tutta tesa al tentativo, fallito, di mettere in difficoltà il Sindaco di Teramo, nel suo essere anche impegnato professionalmente come medico, si scontri non solo con l’evidenza dei fatti, ma anche con fantasiose considerazioni che palesano, ancora una volta, una scarsa conoscenza delle regole e delle situazioni”.  

Sostenere, infatti, che l’essere stato eletto presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl mi ponga, di fatto, in una situazione di conflitto di interessi, in quanto, come sostiene il gruppo consiliare del Pd, mi vedrebbe nel doppio ruolo di “controllore e controllato”, significa non solo sostenere il falso, ma anche evidenziare un modo di far politica fondato sull’illazione, sul chiacchiericcio, sulla clamorosa ignoranza delle circostanze.

Non solo, infatti, la legge stessa prevede che a presiedere il Comitato ristretto sia il Sindaco del Comune più grande tra tutti quelli del territorio della Asl, ma anche, e soprattutto, che il Comitato ristretto non è un organismo di controllo, ma svolge un ruolo consultivo, collaborando alla formazione delle scelte strategiche della Asl. Onde evitare altre, marchiane brutte figure, voglio anche spiegare ai consiglieri del Pd, che lo stesso Comitato non ha alcun ruolo deliberativo, ma è e resta un organo consultivo, alla guida del quale nulla osta che sia chiamato un medico. Anzi, vista la citata azione di consulenza, ritengo che nessuno meglio di un medico possa provvedere alla bisogna.

La mia elezione, dunque, dovrebbe essere accolta con la più totale condivisione, da parte di chi ha a cuore le sorti della Asl. Criticare la nomina significa anteporre il gioco delle parti di una politica fine a sé stessa al bene della Sanità teramana. E la dice lunga sul ruolo che il Pd intende svolgere in questa città.

In merito poi al “doppio incarico”, argomento che torna con una certa frequenza nel dibattito dell’opposizione, quasi si volesse dimostrare che il continuare nella mia professione mi impedisca di svolgere al meglio l’incarico pubblico al quale i teramani mi hanno chiamato con i loro voti, credo sia necessario, una volta per tutte, definire i contorni della questione.

Io non ho alcuna intenzione di lasciare la medicina né, come chiede il Pd, di sospendermi dalla professione, perché quella professione rappresenta una scelta di vita che sottintende un “credo” che non può essere accantonato neanche temporaneamente, ma pretende ogni sacrificio personale. Anche per questo, all’atto stesso di accettare la candidatura a sindaco, posi quale condizione irrinunciabile (e subito condivisa da tutti i partiti della coalizione) quella di continuare a “fare il medico”. Una scelta che, oggi, alla luce dei traguardi professionali raggiunti, con la nomina a responsabile di quell’Unità di Senologia che, con il “Percorso Senologico”  (premiato a livello nazionale dal Ministro Brunetta) si sta imponendo come punto di riferimento regionale, mi impone una costanza di impegno e tutta una serie di doveri nei confronti dei pazienti che hanno deciso di affidarsi a me.

Quello che si crea tra un medico e un paziente, ed è cosa certo conosciuta anche ai colleghi medici consiglieri del Pd, è un rapporto di fiducia totale, di intima condivisione di una scelta terapeutica che chiede, ed è logico, anche una continuità di rapporto. Non si può dimenticarlo, non lo voglio dimenticare.

Un aneddoto: quando scelsi di assumere l’onore e l’onere di candidarmi a Sindaco di Teramo, alcune pazienti vollero assicurarmi il loro voto, a patto che non rinunciassi mai ad essere anche il loro medico. Glielo promisi e io mantengo sempre le promesse.

Affronto quindi il mio impegno medico con la stessa passione e la stessa dedizione che pongo nell’affrontare il mio impegno da Sindaco, dedicando tutto me stesso, senza risparmiare energie ma sottraendo tempo, questo sì, e mi dispiace, alla mia meravigliosa famiglia, che sa non farmi venire mai meno la propria vicinanza.

Nel rigettare quindi, perché prive di fondamento, tutte le considerazioni del gruppo consiliare del Pd, mi sento di poter condividere però un passaggio del comunicato stampa dei consiglieri di opposizione, quello nel quale si dicono sicuri che il Sindaco Brucchi «vorrà mettere tutto il suo impegno per trovare le soluzioni migliori per il servizio sanitario e per valorizzare le nostre strutture ospedaliere».
E’ esattamente quello che ho intenzione di fare. Lo prometto. E io mantengo sempre le promesse”.

Il Sindaco di Teramo
Maurizio Brucchi

Sin qui, l’intervento del sindaco. Val la pena di aggiungere un breve commento. Il Pd può sicuramente fare lo sforzo di trovare agganci di maggior interesse comune per contrastare la maggioranza. E dal Pd, dalla sua storia e dalle sue promesse (che domenica 25 verranno riconfermate) ci si può aspettare un “fair play” caratterizzante, che allontani ogni tono sgradevolmente personalistico. Ovviamente quando (come ci sembra in questo caso) è davvero inutile.