Manola Di Pasquale: «Il sindaco non ha il senso del limite»

TERAMO – Si torna sul conflitto di interessi denunciato dal gruppo consiliare del PD relativo alla nomina del sindaco Brucchi, medico, a presidente del comitato ristretto dei sindaci (organismo che ha a che fare con la sanità).
Non è piaciuta a Manola Di Pasquale la controreplica di Brucchi, ne’, tanto meno, il commento di www.emmelle.it che in sostanza diceva: ”Il Pd deve occuparsi di cose più importanti”.

«Semplicemente mi è sembrato esagerato – spiega il consigliere comunale del Pd teramano. Nel nostro comunicato abbiamo confermato che siamo orgogliosi che il sindaco di Teramo sia il presidente del comitato ristretto dei sindaci, ma abbiamo ritenuto di sottolineare che essendo Brucchi un medico in servizio presso la Asl di Teramo, può essere portatore di interessi di parte. Penso che non possa assolvere in modo obiettivo all’incarico a cui è stato chiamato perchè non pùò essere libero. La sua replica ci è apparsa esagerata, non ha capito il problema il che, è peggio, perchè significa non cogliere i propri limiti»
 
Ricorre spesso la parola arroganza nella sottolineatura di ciò che non va nella maggioranza. E’ un distinguo che ritiene la gente riesca a cogliere? Cioè, questa vostra diversità, fa la differenza? Ad esempio, secondo lei, lo fa per la Turbogas, è vero?

«Anche in questo caso non si ha coscenza dei propri limiti. Il problema della Turbogas l’abbiamo posto perchè nel momento in cui il sindaco basa il 50% del suo programma su un aspetto naturalistico, è evidente che una scelta di questo tipo non si concilia con l’assenso manifestato per la Turbogas. La città della bicletta, i pannelli solari, le piste ciiclabili sono una contraddizione in termini con l’installazione della centrale termoelettrica. Il problema di fondo è che la Turbogas arricchisce solo il privato, Ad ogni modo, a prescindere se la centrale si può fare o meno, il sindaco Brucchi non può esimersi dal prendere una posizione politica perchè essere sindaco significa assumersi la responsabilità poliitica delle scelte».
 
Cambiamo argomenti. Sossisfatta del rilancio della vertenza Teramo? Pensa che porterà a qualcosa di buono? Vede la maggioranza capace di un impegno che dia frutti reali e non sia il solito, nuovo titolo ad una crisi. Un po’ come si fa con tifoni e tornadi.

«Parlare dei problemi aiuta sicuramente a risolverli. Aver introdotto il tema della vertenza Teramo in un Consiglio regionale straordinario è un passo avanti per sensibilizzare la Regione verso un problema che non può più aspettare. E’ pero singolare notare che Teramo esprime 4 assessori e un presidente, ma a parte Paolo Gatti, non era presente nessuno, incluso il sindaco di Teramo».