I precari della Provincia chiedono risposte a Catarra

TERAMO – Il Coordinamento dei Precari della Provincia di Teramo, chiede risposte al presidente, Valter Catarra, alla luce delle dichiarazioni diffuse durante il “conclave” relative la volontà di procedere a nuove selezioni per contratti a tempo determinato, anziché prorogare i contratti a termine già esistenti stipulati dopo il superamento di una selezione pubblica compiuta a dicembre del 2007. Sulla questione i precari hanno diffuso un documento, consegnato anche al presidente Catarra, all’assessore provinciale al Personale, Davide Di Giacinto, e che sarà anche sottoposto anche all’attenzioe del sottosegretario di Stato al Lavoro, Pasquale Viespoli, presente venerdì prossimo a Teramo, in cui si legge quanto segue:

“Sono 40 i dipendenti a tempo determinato su cui, a seguito della mini-proroga di sei mesi deliberata nella prima seduta di Giunta dell’era Catarra, incombe la spada di Damocle della scadenza di dicembre.
Quaranta dipendenti, dicevamo, che in alcuni casi da più di dieci anni prestano servizio presso la Provincia, ricoprendo ruoli fondamentali e strategici. Che hanno già superato svariate selezioni pubbliche per contratti di collaborazione coordinata e continuativa , fino al passaggio, nel dicembre 2007, sempre a seguito di selezione pubblica, a tempo determinato. Era così cominciato, alla luce del quadro normativo nazionale che mira ad eliminare il fenomeno del precariato (Finanziaria 2007 e Finanziaria 2008), il percorso di stabilizzazione che avrebbe dovuto portare, attraverso un contratto di 18 mesi, prorogabile di altri 18, all’immissione in ruolo.
Il 6 ed il 7 giugno si vota e viene eletto il nuovo Presidente, Valter Catarra, che nonostante incontri con i dipendenti ed i rappresentanti sindacali, non prende posizione sulla questione dei precari, i cui contratti scadono il 30 giugno 2009.
I primissimi atti che la nuova Giunta delibera, proprio il 30 giugno 2009, limitano la proroga a sei mesi, anziché i 18 concordati in sede sindacale.
Per chiarezza, si ricorda che l’UPI, l’Unione delle Province italiane, su sollecitazione della Provincia di Terni, ha di recente espresso un parere, che, oltre a ribadire la possibilità di  “cumulare i periodi con contratto di collaborazione continuativa e con contratto subordinato a tempo determinato, purché per la medesima funzione e continuativi”, auspica la “proroga dei contratti a termine in essere e la previsione di una pianta organica in grado di considerare in modo definito le funzioni per le quali è in corso il processo di stabilizzazione”.
Eppure, dopo il citato “conclave” politico, il Presidente della Provincia di Teramo si è così espresso: “Daremo una risposta chiara ai molti problemi che si sono stratificati negli anni: […] per i precari bandiremo avvisi pubblici”.
Avendo dunque noi già avuto con l’Ente diversi contratti di collaborazione, per periodi continuativi in quanto per le stesse funzioni e quindi cumulabili;
avendo noi già superato una selezione pubblica per l’assunzione a tempo determinato, e quindi già inquadrati in un percorso di stabilizzazione;
avendo noi dimostrato più volte la nostra professionalità, riconosciuta anche dal conseguimento di premi e riconoscimenti a livello nazionale;
noi precari della Provincia di Teramo, per tutti questi motivi, abbiamo ragione di chiedere: perché?
– Perché procedere a nuove selezioni per contratti a tempo determinato, quando sono già in organico dipendenti con una notevole esperienza e professionalità ormai acclarata?
– Perché “risolvere” il problema del precariato creando, di fatto, nuovi precari?
– Perché non consentire ai precari tuttora in servizio il raggiungimento dei 36 mesi a tempo determinato che permetterebbero loro di ultimare il percorso di stabilizzazione?
– Perché lamentare la scarsità di fondi a disposizione quando sia il POR, sia gli altri finanziamenti regionali sono sufficienti a dare la copertura ai contratti in scadenza al 31 dicembre 2009 anche per tutto il 2010?
– Perché piuttosto di “ridurre”, l’Ente non procede ad elaborare una puntuale Programmazione Triennale del Fabbisogno, strumento definito anche dal Ministro Brunetta “strategico” per le politiche di assunzione degli Enti, e attraverso esso prevedere un inserimento graduale delle figure, a partire già dal prossimo anno, che consideri quale criterio oggettivo quello dell’anzianità di servizio prestato presso l’Ente, in relazione anche alle diverse tipologie contrattuali?

In un periodo di grave recessione economica e di crisi occupazionale, come quello che stiamo vivendo, appare quanto mai inopportuno mandare a casa 40 persone, 40 lavoratori, svuotando così di professionalità gli uffici (tra cui, ad esempio, proprio i servizi all’impiego), e mettendo in serie difficoltà economiche 40 famiglie.
Ovviamente restiamo in attesa di risposte attraverso l’avvio di un tavolo di concertazione finalizzato a risolvere la questione della stabilizzazione dei precari della Provincia di Teramo, per il quale deleghiamo fin d’ora i sindacati CGIL-CISL e UIL a rappresentarci".

   Il Coordinamento Precari Provincia di Teramo