Ferzetti: "No alla privatizzazione dell’acqua"

TERAMO – Contro “la privatizzazione dell’acqua”, ovvero il decreto legge n.135 che affida alle regole del mercato i servizi idrici, prende posizione Mario Farzetti, coordinatore dei Comunisti Italiani di Sinistra popolare in una nota, nella quale, pur accogliendo favorevolmente la decisione di inglobare nel Ruzzo Reti, che gestisce l’acquedotto, la Spt, che ha gestito fino ad oggi la conduzione delle fognature, ha contestato i costi sostenuti negli anni dall’utenza teramana per via dello smembramento del Ruzzo in tre società. Costi ricaduti sui cittadini, per Ferzetti, che negli anni sarebbero stati costretti a pagare 3 presidenze e tre consigli di amministrazione, quello della Ruzzo Servizi, quello della Ruzzo Servizi e quello della Spt, tornate oggi ad essere un unico consorzio. Una situazione che per il coordinatore di Sinistra è stata inaspita dalla costituzione degli A.T.O. e dall’intervento della Finanziaria 2001 che imponeva la trasformazione in S.p.a. ai soggetti pubblici che gestivano l’acqua, e prevedendo anche l’ingresso ai privati ai quali fu concesso il 40% delle azioni societarie. Una situazione che a Teramo, per Ferzetti, si è tradotta con la creazione della Ruzzo Reti econ l’applicazione di tariffe più esose per l’erogazione dell’acqua.  “Ebbene oggi – si legge nella nota di Mario Ferzetti – nonostante tutto quello già accaduto in nome dell’acqua la politica, sia di centro destra chee di centro sinistra, si accinge a riparlarci di privatizzazione, di liberalizzazione, (il che significa già a priori aumenti delle tariffe del 30% o 40%), chiedendoci di dimenticare il passato”. I Comunisti Sinistra Popolare chiedono dunque la mobilitazione popolare contro il recente decreto sulla privatizzazione dell’acqua “un decreto pericoloso – prosegue Ferzetti – poiché mette in discussione un bene universale come l’acqua che diventa oggetto di profitto di un privato o di una qualunque multinazionale”.