Sedici anni all’assassino di Max Costantini

TERAMO – Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha condannato a 16 anni di reclusione, con il rito abbreviato, Moumen Daib, ventenne cameriere marocchino che il 17 novembre 2008 uccise a coltellate a Teramo, Ennio “Max" Costantini, imprenditore 69enne, ex istruttore di palestra e fondatore dell’Utap negli anni ’70. Il gup ha accolto la richiesta di condanna a 21 anni fatta dal pubblico ministero Roberta D’Avolio: per effetto della riduzione di un terzo dovuta al rito, senza la concessione delle attenuanti generiche, l’extracomunitario (difeso dagli avvocati Tommaso Navarra e Luca Di Edoardo) è stato condannato a 16 anni di reclusione. L’omicidio avvenne nella tarda serata del 17 novembre, nell’azienda di insegne luminose di Costantini, nell’area artigianale di San Nicolò a Tordino alle porte di Teramo. Secondo quanto asserito nell’indagine, il marocchino che aveva ricevuto la promessa di assunzione dalla vittima, avrebbe reagito impulsivamente alle avances sessuali dell’imprenditore, esplodendo la sua ira con venti coltellate che avevano ucciso il 69enne in una lenta agonia. Moumen Daib fu arrestato il 21 novembre: confessò il delitto dando questa ricostruzione dei fatti.