Rasicci convoca gli "stati generali" delle politiche sociali

TERAMO – Progetti e iniziative già avviate come la “rete antiviolenza” e “l’amministratore di sostegno” ma anche la rilevazione delle problematiche che i Comuni  affrontano quotidianamente anche alla luce dei nuovi bisogni e delle nuove emergenze. Il vicepresidente della Provincia, con delega alle politiche sociali, Renato Rasicci, ha convocato gli assessori alle politiche sociali dei 47 comuni per una sorta di “stati generali del sociale”  con la presentazione del piano di intervento per il 2010. Progetti e iniziative già avviate come la “rete antiviolenza” e “l’amministratore di sostegno” ma anche la rilevazione delle criticità che i Comuni affrontano quotidianamente anche alla luce dei nuovi bisogni e delle nuove emergenze saranno al centro del dibattito convocato l’11 febbraio alle 9,30 nella Sala Polifunzionale della Provincia. Fra le iniziative che saranno presentate nel corso della riunione la promozione della figura dell’amministratore di sostegno. Istituita con una legge nel 2004 è una figura molto poco utilizzata e che potrebbe svolgere un ruolo determinante in quei casi nei quali vi è la necessità di tutelare interessi e diritti di persone in difficoltà senza ricorrere all’interdizione o all’inabilitazione. Un tutore di persone anziane, disabili o temporaneamente in difficoltà come in alcuni casi di tossicodipendenza, di alcolismo, di malattia. “Noi abbiamo previsto questa figura per il servizio di assistenza per i non vedenti e i non udenti, siamo la prima Provincia in Italia a rendere operativo l’amministratore di sostegno a favore di persone con disabilità – ha dichiarato Rasicci – investiremo molto nella promozione di questo istituto perché da una parte costituisce un aiuto vero a chi è in difficoltà e, dall’altra, snellisce il lavoro dei servizi sociali”. “Come assessorato abbiamo redatto un articolato programma di iniziative avendo cura di stringere una rete istituzionale di collaborazioni – ha dichiarato Rasicci – ma ritengo sia necessario ascoltare direttamente gli amministratori locali che sono i primi terminali rispetto ai bisogni dei cittadini e delle comunità. Da questo punto di vista credo ci sia lo spazio per migliorare la nostra azione e per razionalizzare l’uso delle risorse pubbliche soprattutto attraverso la collaborazione e l’integrazione delle politiche sociali messe in atto da tanti soggetti, pubblici e privati”.