Cgil: "Nessuno scontro istituzionale, ma normale dialettica"

TERAMO – “Nessuno scontro istituzionale, il sindacato agisce nel solco di una normale dialettica che da sempre porta avanti con i datori di lavoro, o con le amministrazioni quando si tratta di difendere l’interesse dei dipendenti”. Giampaolo Di Odoardo, segretario provinciale di Cgil Teramo, chiamato a rispondere da www.emmelle.it sugli attacchi che numerosi esponenti istituzionali (ndr Catarra, Caporale, e oggi Brucchi) hanno rivolto in direzione dei sindacati e del loro ruolo, è sereno, non percepisce un inasprimento particolare nei rapporti con le istituzioni, ma un normale confronto che resta nell’ambito della correttezza, “non ce l’abbiamo con nessuno –dice Di Odorado – ma ciò non vuol dire che facciamo sconti”. Nessun appannamento negli anni del sindacato per il segretario della Cgil,  il quale, forte dei 35mila iscritti in provincia di Teramo, intravede da più fronti tentativi di trasformazione del sindacato ma che per Di Odoardo resta quello di polo intermedio in un conflitto di interessi che dura da anni, quello di chi vende lavoro contro quello che fornisce lavoro. “Noi organizziamo speranze e interessi, sono cambiate le forme, ma non i contenuti e i valori alla base del lavoro del sindacato, prima organizzavamo i mezzadri, adesso i call-center”. Per Di Odoardo, nello scontro di interessi che tange la polemica politica ancora non viene colto il fatto che la Cgil sarebbe fuori da logiche di partito. “Quando ci siamo opposti all’ex governatore Del Turco, destavamo scandalo perché attaccavamo la coalizione di sinistra, adesso che governa il centrodestra, destiamo ugualmente scandalo, ma viene considerato normale perché siamo quelli del fronte opposto al centrodestra”. "Una lettura superficiale", per il segretario della Cigl, anche in virtù delle dinamiche fra gli iscritti al sindacato, “sono trasversali ai partiti, molti degli iscritti votano addirittura il Pdl”. Forte nei numeri dunque, forte del ruolo che il sindacato ha conservato nel tempo, ma di fronte a quella che viene definita una “perdita di smalto” del sindacato, Di Odoardo replica che che "sì, qualche ammaccatura c’è", ma è congiunturale a una crisi di grandi proporzioni. Soltanto nel bimestre dicembre e gennaio 2008/2009 per Di Odorado in provincia di Teramo si registravano 1milione e 71 mila ore di cassa integrazione straordinaria (dati Inps), mentre il bimestre dell’anno successivo invece le ore di Cigs ammontavano a 8 milioni 312 mila, con un aumento dunque del 1.476%. Nei numeri delle nuove povertà sfuggono però i precari e i lavoratori con contratto a tempo determinato. Numeri forti che per Di Odoardo danno il senso di una crisi profonda e dai confini talmente ampi che anche il sindacato ne esce indebolito. Indebolito nelle capacità di risposta ma non nella capacità di elaborare proposte, "che però spesso restano inascoltate". Per Di Odoardo un esempio è la mancanza di una presa di posizione più incisiva da parte del governo regionale di Gianni Chiodi con il ministro Scaiola sui protocolli d’intesa per dare respiro alle aree industriali della Vibrata. “Siamo oggettivamente più deboli – non ha paura di ammetterlo il segretario – non abbiamo la stessa forza e per questo spesso , pur di farci ascoltare, siamo spesso costretti ad alzare i toni della polemiche”. “Non ce l’abbiamo con nessuno – ha dichiarato infine il segretarioa www.emmelle.it – un sindacalista la mattina quando varca la soglia del sul lavoro ha in mente solo due cose, chi lo paga, e quali cose, piccole o grandi, può fare per coloro che rappresenta”.