I 4 parchi d’Abruzzo insieme alla Bit

TERAMO – I 4 parchi abruzzesi insieme per la promozione del “prodotto natura”. In vista della Borsa Internazionale del Turismo (BIT), in programma a Milano dal 18 al 21 febbraio, le quattro Aree Protette dell’Abruzzo: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Nazionale della Majella, il Parco Regionale Sirente – Velino, rinnovano l’impegno a coordinarsi per promuovere i rispettivi territori, i patrimoni ambientali e turistico – culturali. Si tratta di una sinergia già avviata lo scorso anno, informa una nota, e sperimentata con successo in Francia, nell’ambito del salone internazionale “Eurogusto”. Oggi l’unione dei Parchi abruzzesi viene riproposta a conferma della reciproca fiducia e in forza della piena sintonia ravvisata con le politiche di promozione della Regione Abruzzo, che nella presenza delle aree protette individua il brand d’eccellenza dell’offerta turistica regionale. Alla BIT i Parchi abruzzesi condivideranno il medesimo spazio istituzionale, utilizzeranno un comune dépliant informativo e presenteranno un calendario unitario dei principali appuntamenti dell’anno. Per rafforzare l’immagine di unicum turistico dei Parchi abruzzesi, si terrà inoltre, sempre nell’ambito della BIT, venerdì19 febbraio la conferenza dal titolo “I Parchi d’Abruzzo insieme per la promozione del prodotto natura”, che vedrà la partecipazione dei Presidenti e dei Direttori degli enti parco, del direttore di Federparchi e dell’assessore al Turismo della Regione Abruzzo. “Si concretizza in tal modo una condivisione d’intenti che sancisce, sul piano etico, la volontà di rilanciare il territorio facendo leva sulle identità locali e, sul piano politico, l’intenzione di giungere nel futuro ad un vero e proprio coordinamento dei parchi e delle riserve naturali regionali – si legge nella nota – l’approccio avviato sta dimostrando il suo successo perché rafforza la politica dell’Abruzzo come “regione verde”. Inoltre i quattro Parchi non rappresentano esclusivamente il territorio regionale, ma quel contesto allargato che è l’Appennino centrale, spina dorsale del territorio italiano e della biodiversità del Paese”.