Confesercenti è critica sullo spostamento della Fiera dell’Agricoltura

TERAMO – Sono state smentite tutte le rosee previsioni di quella parte di opinione pubblica, politici, amministratori e promotori, i quali avevano preconizzato che l´avvento della grande distribuzione avrebbe portato benefici alla crescita della città capoluogo sia sul piano socio-economico che su quello socio-culturale. E’ uno dei passi che il presidente provinciale di Confesercenti, Antonio Topitti, inserisce in un comunicato stampa in cui prende posizione contro lo spostamento della Fiera dell’Agricoltura, ma non solo, nell’area del centro commerciale. "Un’ulteriore conferma di questa tendenza a “svuotare” di funzioni e di manifestazioni il centro storico a beneficio dell’insediamento della grande distribuzione, a cui si vuole dare linfa e visibilità ad ogni costo, viene dallo spostamento della Fiera dell´Agricoltura all´interno del parcheggio privato di circa 13.000 mq. sito tra la tribuna del nuovo stadio e il centro commerciale e dall´utilizzo di 2.000 mq di locali commerciali, sempre privati, situati sotto le gradinate della curva sud. La tradizionale Fiera di San Giuseppe per più di un secolo si svolse sul Piazzale della Madonna delle Grazie" ricoda Topitti –  poi negli anni 70-80 per più di un decennio si svolse nei giardini antistanti l´Istituto Agrario (oggi in gran parte smantellati per consentire la realizzazione di una discutibile via di accesso dalla statale 80 al centro commerciale); verso la fine degli anni 80 fu spostata nell´area ex Villeroy con edizioni fra le più importanti del centro Italia, che ebbero enorme partecipazione di espositori e visitatori ; (ad ogni edizione solo all´ultimo giorno si calcolavano presenze superiore alle 20.000 unità); successivamente, nei primi anni del nuovo millennio, furono organizzate alcune edizioni in pieno centro storico; infine la Fiera fu ricollocata  di nuovo nell´area dell´ex Villeroy con l´obiettivo di riportarla agli antichi splendori. Nella nota ci si domanda che prospettiva di crescita abbia una manifestazione fieristica ; >usata strumentalmente per fare da indotto di presenze ad un centro commerciale, come si leghino interessi di commercio globale con quelli di produzioni agricole, di nicchia. E ancora: andrà in quell’area anche la Coppa Interamnia? E’ giusto spostare manifestazioni che vivono con risorse pubbliche, si domanda ancora Topitti, per intervenire in pratica a modificare i risultati di mercato di iniziative private?