Patto di collaborazione tra Provincia e costruttori sullo smaltimento dei "rifiuti edili"

TERAMO – Le modalità di smaltimento dei rifiuti inerti e dei fanghi delle cave sono una nota dolente per le imprese edili che chiedono un aggiornamento della legislazione regionale e iniformità nell’ interpretazione della normativa nazionale. L’assessore all’Ambiente, Francesco Marconi, rispondendo ad una sollecitazione arrivata dall’Ance di Teramo ha istituito un tavolo tecnico di lavoro dal quale ci si aspetta la risoluzione dei problemi ricorrenti nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione,  una maggiore chiarezza sulle disposizioni in materia ambientale, l’affermazione della cultura e del mercato del recupero”. Le problematiche oggetto del tavolo di lavoro sono di stretta attualità: il sisma dello scorso anno, fra le altre problematiche, ha determinato l’aumento eccezionale della mole di “rifiuti” da demolizione.   
“In realtà i rifiuti edili rappresentano una grande risorsa sia da un punto di vista ambientale, perché possono essere riutilizzati nel settore delle costruzioni, sia da un punto di vista economico –spiega Marconi – per  provvedere alla raccolta e allo smaltimento sono nate specifiche realtà imprenditoriali, almeno una trentina solo nell’ultimo anno” . Alla prima riunione hanno partecipato, fra gli altri, il vicepresidente e il direttore dell’Ance Teramo, Valentino Piergallini e Marco Fabiocchi; il dirigente del settore ambiente, Ferdinando Di Sanza. “A partire dalla Provincia – ha dichiarato Marconi – chiederemo che per la realizzazione di opere pubbliche venga utilizzato materiale di recupero in una percentuale fra il 30 e il 50%. La normativa va aggiornata ma esiste e bisogna vincere le resistenze culturali che si manifestano”. Marconi ha infine garantito che si farà portavoce della richiesta di modifica della legge regionale per innalzare al 50% l’obbligo per il “pubblico” di impiegare  “materiali e prodotti riciclati a condizione che gli stessi siano dotati di apposita certificazione che ne attesti caratteristiche e  prestazioni”. Nell’agenda del tavolo di lavoro anche la questione dello smaltimento dei fanghi di lavorazione delle cave; uno degli aspetti più controversi, secondo i cavatori, della normativa attuale e principale causa delle numerose sanzioni comminate agli imprenditori.  Anche in questo caso, la Provincia, si è offerta di fornire consulenza tecnica e legislativa alle aziende, favorendo una corretta modalità di stoccaggio e smaltimento.