Adele Mazza fu tramortita prima di essere soffocata

TERAMO – Si rinvia ancora il giorno in cui gli esami di laboratorio e quelli dei periti medico-legali potranno dare qualche elemento in più alle indagini sul delitto di Adele Mazza, la 49enne teramana uccisa e poi sezionata da un killer che, al momento e secondo le accuse della procura teramana, risponde al nome di Romano Bisceglia. Si aspettano gli esiti dei test sulle macchioline di sangue rinvenute nel bagno di casa Bisceglia, così come alcune risposte sul tipo di arma utilizzato nella sezione del cadavere. Un rinvio sine-die, invece, si preannuncia per il test del Dna sul campione di saliva dell’indagato, dopo il prelievo chiesto dallo stesso durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip: sembra sempre più un prendere tempo ‘tecnico’ sull’indagine, piuttosto che una dimostrazione di sicurezza di chi vuole ribattere a un’accusa così pesante. Alcuni particolari che emergono dall’indagine, però, sembrano corroborare sempre più la mole di lavoro di raccolta di elementi indiziari dei carabinieri del reparto operativo di Teramo e del pubblico ministero Roberta D’Avolio.
Stordita prima di essere soffocata
Ad esempio, la testa di Adele Mazza presentava due ampi ematomi alla fronte, uno più importante dell’altro: provocati da colpi violenti e segno forse inequivocabile che la vittima sia stata resa innocua prima di essere soffocata. La donna era dunque priva di sensi, forse al culmine dell’ennesima lite con Bisceglia. Esanime, è diventata preda ancor più facile per chi voleva ucciderla.
Ha agito senza complici?
Questo particolare renderebbe più ‘facile’, più alla portata delle forze di Bisceglia, l’omicidio. Con la donna priva di sensi e senza reazione, scovare un attrezzo idoneo per soffocarla, è fattibile: non a caso, i Ris hanno sequestrato fili di nylon, corda ma soprattutto un cavo elettrico con tanto di spine, molto probabilmente utilizzato per strangolare Adele Mazza, anche per la compatibilità dei segni lasciati sul collo della vittima. Dunque, conclusa la prima fase, il delitto, Bisceglia avrebbe dovuto affrontare il problema del trasporto del cadavere, come disfarsene. Sezionarlo, dopo aver atteso che il sangue si fermasse, anche in questo caso sarebbe stato possibile senza l’intervento di altro o altri. Gli ihnvestigatori ne sono quasi certi e indicherebbero anche il luogo dove Adele Mazza sarebbe stata ammazzata: dentro l’abitazione di Bisceglia.
Sezionata nella vasca da bagno, così come in un video di CSI
A spingere chi indaga verso questa ipotesi ci sarebbe anche un altro elemento, emerso dalla perquisizione dell’abitazione di Bisceglia in via Arno. I carabinieri hanno sequestrato diversi Dvd della serie televisiva CSI, famosa per aver portato all’attenzione del grande pubblico le attività investigative degli esperti della scientifica americana. Ebbene, proprio in uno di questi episodi c’era proprio il riferimento al sezionamento di un cadavere all’interno di una vasca da bagno, con tanto di spiegazione scientifica ai metodi per rendere quasi impercettibile la presenza di sangue. Le piccole macchie di sangue sul tappeto, sugli asciugamani e sul bordo della vasca potrebbero confortare questa tesi.
Uccisa nel giorno di Pasqua
Per fare tutto questo, Bisceglia ha avuto bisogno di molto tempo. E, stando alle ultime novità acclarate sui tempi del delitto, sembrerebbe averne avuto a sufficienza. I carabinieri hanno infatti accertato che Adele Mazza non era in vita il lunedì di Pasquetta, al contrario di come sostenuto nella testimonianza di un poliziotto fuori servizio. La vittima è stata vista con sicurezza, l’ultima volta, nel tardo pomeriggioi di sabato. Dunque l’omicidio potrebbe essere stato commesso nel giorno di Pasqua, domenica; Bisceglia avrebbe avuto il tempo di organizzare il sezionamento del cadavere, crearsi addirittura l’alibi con i parenti a Pasquetta e poi recarsi a depositare i resti in via Franchi. Tutto compatibile con quanto raccolto finora dai carabinieri che restano però in attesa di riuscire a recuperare quattro tasselli importanti: il cellulare di Adele, uno stivaletto, la borsa e soprattutto, l’arma o le armi del delitto.