TERAMO – Si chiama "Teramo lavoro", è la società strumentale della Provincia, che il consiglio provinciale ieri nella tarda serata ha deciso di costituire, nel corso di un’assemblea infuocata, caratterizzata, all’esterno della Sala del mutilato, dalla protesta dei precari "storici" dell’Ente. L’uso corretto di un simile strumento offre la possibilità concreta di una razionalizzazione dei servizi e di un miglioramento della produttività» ha affermato il presidente Valter Catarra che, rivolgendosi al personale presente in aula ha aggiunto: «Sapete bene, lo sanno i sindacati e la minoranza, che la società ‘in house‘ rappresenta l’unica soluzione possibile per consentire l’ingresso, attraverso una selezione pubblica, del maggior numero di personale precario. Se anche avessimo la copertura finanziaria, che non c’è, solo il 40% del personale con contratto a tempo potrebbe aspirare ad un posto a tempo indeterminato all’interno dell’ente. E che la stabilizzazione per tutti non è possibile è dimostrato dal fatto che questo problema non è stato risolto dall’amministrazione che l’ha generato, quella di centrosinistra, che quando ne avrebbe avuto l’occasione si è limitata ad un rinnovo del contratto per 18 mesi». Totale opposizione è stata espressa dal capogruppo del PD, Ernino D’Agostino: «Non avete un’idea chiara di quali servizi affidare né di quali figure professionali intendete servirvi: avete violato accordi sindacali interrompendo un percorso di stabilizzazione possibile. In più punti si ravvisano profili di illegittimità». Per Raimondo Micheli, capogruppo del Pdl, come per Enrico Mazzarelli (Al centro per Catarra) la costituzione della società in house e il futuro dei precari non sono argomenti necessariamente sovrapponibili. Il riferimento, più volte citato in aula, è al piano occupazionale per la stabilizzazione di 41 precari attraverso, sottoscritto dalla precedente amministrazione e dai sindacati a ridosso dell’appuntamento elettorale: prevedeva l’assorbimento di 24 unità nel 2010 e 17 nel 2011. Di “in house” di come funzionerà, di quali professionalità avrebbe bisogno, di quali obiettivi si pone” avrebbe voluto parlare il consigliere del PD, Renzo Di Sabatino: “Mi sarebbe piaciuto leggere un relazione sull’andamento gestionale invece che questo scarno e generico statuto”. Sui precari, Di Sabatino ha aggiunto: “la Provincia ha il dovere di salvaguardare la risorsa umana, qui possiamo trovare terremo comune: valutiamo con onestà dove è possibile fare concorsi, con quali tempi, con quali risorse”.
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