Il Comune di Teramo non fallirà

TERAMO – Ieri il segretario comunale dell’Idv, Marco Di Giovanni, ha lanciato l’allarme: il Comune di Teramo è a rischio fallimento. Oggi c’è la replica (e la spiegazione del perché ciò nopn avverrà) dell’assessore a Bilancio e Finanze, il vicesindaco Alfonso Di Sabatino Martina.

“Avrei voluto evitare di rispondere al segretario comunale dell’IdV Marco Di Giovanni, che già in altre occasioni si è prodotto in comunicati stampa caratterizzati, ahimé, da superficialità e poca conoscenza degli argomenti trattati, ma mi vedo costretto ora ad intervenire, perché l’ultima uscita dell’ottimo Di Giovanni corre il rischio di procurare un ingiustificato e inesistente allarme tra i cittadini. Nella sua ultima produzione, il segretario comunale IdV, paventa il fallimento delle casse comunali a seguito di operazioni finanziarie che potrebbero sfuggire al controllo degli uffici preposti.  Ovviamente si tratta di una lettura dei fatti assolutamente lontana non tanto dal vero, ma perfino dal verosimile, così fuorviante da destare imbarazzo perfino in chi la legge. Veniamo ai fatti, ricordando innanzitutto, che i conti del Comune di Teramo vengono prodotti con il crisma della trasparenza: il bilancio, infatti, viene pubblicato anche sul sito internet dell’ente. L’amministrazione comunale è ben consapevole ovviamente, dell’esistenza dello swap e sa che non c’è alcun intento speculativo nelle operazioni ad esso riconducibili. Tutto ciò non lo sostiene l’amministrazione comunale stessa, ma lo si desume dalla relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), i cui esperti ritengo possano essere considerati più autorevoli dell’apprendista professore Marco Di Giovanni. L’ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2008 analizzando l’operazione, ha reso merito alla stessa, trovandola rispettosa della normativa e rilevando la totale assenza di intenti speculativi (nessun versamento di up front) nonché dei rischi sottesi, scaturenti da indici assolutamente non valutabili. Attualmente, dopo i disastri intervenuti in diversi Enti, a seguito della sottoscrizione di contratti altamente rischiosi (solo per gli Enti!), l’unica struttura possibile è quella del “plain vanilla”, proprio la tipologia sottoscritta dal Comune di Teramo nel 2006. E’ comunque evidente che qualunque amministrazione ponga in essere operazioni finanziarie, abbia in obbligo di monitorare continuamente il debito, ma questo rientra nell’alveo della normalità.  Vorrei pertanto rassicurare Di Giovanni, ma soprattutto i cittadini: non c’è alcun rischio fallimento per il Comune di Teramo, ma una necessità di monitoraggio del derivato, la quale peraltro viene costantemente espletata dal Servizio Finanziario dell’Ente; rispedisco al mittente qualunque sillogismo mefistofelico che vorrebbe maldestramente legare i costi di una operazione ritenuta dal MEF “non speculativa” ad un presunto incremento della pressione fiscale. Aggiungo una questione della quale, nel sua giovane e ancora inesperto entusiasmo politico, il nostro Di Giovanni è maldestramente incappato; mi riferisco  al comunicato sui passi carrabili nel quale cita una sentenza della Corte di Cassazione ahimé non conferente, perché prende in considerazione la Tosap, quando il Comune di Teramo è in regime di Cosap.  In relazione a detto aspetto, mi preme sottolineare come la meritoria azione posta in essere dal Comune, abbia consentito l’emersione di numerose situazioni di abusivismo, a dimostrazione della bontà dell’iniziativa “passi carrabili”, che costituiscono un privilegio per il quale, consapevolmente, si è richiesta, ai legittimi fruitori, una contenuta contribuzione. Invito, pertanto, il segretario comunale Marco Di Giovanni, a rifuggire ogni tentativo di strumentalizzazione filo-tributaria, al fine di non confondersi nella vis polemica che contraddistingue in maniera incontrovertibile la struttura politico-ideologica del suo partito”.