Sui derivati l’Idv ancora contro Di Sabatino

TERAMO – Il segretario Comunale di Teramo del partito dell’Italia dei Valori, Marco Di Giovanni, apre una nota in cui dice che il vicesindaco assessore al Bilancio del Comune di Teramo, Alfonso Di Sabatino Martina, “mente sapendo di mentire” e che “non conosce i numeri del proprio bilancio comunale”. Non pago, definisce il vicesindaco “menestrello”. Questa è la premessa. Poi, Di Giovanni insiste su domande relative ai derivati, che riportiamo. Così come riportiamo l’invito, a tutti, a non eccedere con appellativi e toni che potrebbero rendere complicata la pubblicazione delle varie comunicazioni. Vi preghiamo di collaborare: non lanciatevi offese, perché i lettori hanno il diritto di leggere cose di contenuto senza essere infastiditi da contorni che non arricchiscono ma anzi impoveriscono i contenuti stessi. Le domande di Di Giovanni. vero o non vero che i cittadini teramani con i contratti collar swap, nel 2009 hanno perso € 122.000,00? E’ vero o non è vero che i cittadini teramani nel 2010 perderanno circa € 400.000,00, a causa dei collar swap? E’ vero o non è vero che i cittadini teramani nel 2009 per uscire da detti contratti, avrebbero dovuto rimettere di tasca propria circa € 540.000,00, invece per il 2010 ci rimetterebbero € 1.200.000,00?. Gli Uffici e i Revisori dei Conti del Comune (e non dell’Idv) nelle loro relazioni parlano di differenziale negativo (leggasi costo per i teramani) relativo ai collar swap per il 2009 € -122.000,00 e stimano per il 2010 un differenziale (costo) negativo di € – 396.000,00. Noi sappiamo benissimo che hanno scommesso sui tassi d’interesse dei mutui, solo che il meccanismo funziona come un binario la cui larghezza la decide il “banco” (la banca che ha venduto il prodotto) e detto binario si restringe sempre più fino a diventare un “cappio” per l’Ente sottoscrittore. Qui il banco vince, sin dalla sottoscrizione del contratto, laddove la provvigione media per l’intermediario è stimata intorno all’1%, nel caso specifico su un valore di riferimento di circa € 16.000.000,00, ne deriva una provvigione di € 160.000,00. Chi era l’intermediario?. Ancora, è vero o non è vero che nel bilancio di previsione 2010 si è coperta la spesa corrente (ossia stipendi dei dipendenti, servizi, asili nido, ecc.), mediante l’utilizzo di entrate straordinarie per la consistente cifra di € 1.317.000,00?. Per comprendere cosa significa coprire la spesa corrente con entrate straordinarie, possiamo paragonare il Comune di Teramo ad un imprenditore indebitato, che per pagare i propri debiti, vende la casa di proprietà. Di conseguenza, non avrà più i debiti, ma nel contempo non avrà più neanche la casa, e se continuasse a fare debiti con quali soldi pagherebbe i nuovi debiti?. Anche il disavanzo corrente di € 1.317.000,00 è certificato dei Revisori dei Conti del Comune (e non dall’IDV). Che la pressione tributaria al Comune di Teramo è raddoppiata nel 2010 lo dice lo stesso Comune (e non noi dell’Idv). Per informazione dell’Assessore al Bilanciofacciamo presente che il dato è riportato a pag. 57 della Relazione Tecnica al Bilancio di Previsione 2010. In ultimo mi sento in dovere di spiegare, all’Assessore Di Sabatino la differenza tra TOSAP e COSAP sui passi carrabili. La c.o.s.a.p. ( canone per occupazione di spazi ed aree pubbliche) è stata concepita dal legislatore sotto il profilo strettamente giuridico. In particolare l’oggettiva differenza tra t.o.s.a.p. e c.o.s.a.p. è segnata dalla diversità del titolo che ne legittima l’applicazione, infatti per la TOSAP, la semplice occupazione del suolo, mentre la COSAP è un provvedimento amministrativo. La Cosap, non è una tassa e non può essere imposta dal Comune, tranne se il cittadino non ne fa espressa richiesta. Tant’è che la COSAP non è soggetta alla giurisdizione tributaria. Dopo avere edotto il Vice Sindaco sulla differenza tra COSAP e TOSAP, diciamo ai Teramani che il Comune di Teramo applica la COSAP da diversi anni e fino ad ora non ha applicato la medesima sui passi carrabili. Perché la applica adesso? La risposta è semplice. Per fare cassa. Il Comune di Milano applica la COSAP ma ha esentato i cittadini dal pagamento dei passi carrabili. Rinnoviamo l’invito al Sindaco e all’assessore, per un dibattito pubblico sui derivati e sul bilancio”