Ricostruzione: Chiodi presto in Procura. Ma Rossini precisa: «Non è indagato»

L’AQUILA – Il presidente della Giunta regionale e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, sarà ascoltato nei prossimi giorni "come persona informata sui fatti e testimone per chiarire la posizione di altre persone coinvolte" dalla procura distrettuale antimafia dell’Aquila  nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per il G8 dell’Aquila e della ricostruzione. Lo conferma il procuratore della Repubblica dell’Aquila e distrettuale antimafia, Alfredo Rossini. «Il presidente della regione Abruzzo Chiodi ha avuto sempre dei rapporti molto chiari con quest’ufficio fin dall’inizio con i processi sui crolli, dimostrando sempre disponibilità – ha spiegato Rossini – In questa fase dovrà probabilmente riferire alcune cose che chiariscano la posizione nell’ambito degli appalti ma non perchè è indagato». Rossini spiega che si tratta di chiarimenti nell’ambito "di appalti in senso lato, quindi G8 e il resto, e questo solo perchè come testimone e persona informata dei fatti ci può dare dei dati in relazione alla posizione di altre persone che sono all’attenzione di questo ufficio". Intanto il presidente della Regione Abruzzo e commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, ha commentato oggi le voci, molto insistenti, di ieri sera e stamani su un suo presunto coinvolgimento in inchieste traquella sul G8 e gli appalti per la ricostruzione.«Sono sdegnato e profondamente amareggiato per l’enfasi con cui giornali e locandine hanno riportato una notizia falsa, offensiva al punto da minare la dignità di chi sta lavorando tra mille difficoltà in una situazione già di per sè drammatica». «E’ inaccettabile – spiega ancora il presidente – anche la strumentalizzazione che si sta facendo sull’attività degli organi inquirenti che hanno il compito, giustamente, di sentire chiunque possa avere una qualche conoscenza dei fatti su cui si sta indagando. Va da sè che questo clima irrespirabile di ‘caccia alle streghe’ mina profondamente l’immagine del Presidente della Regione Abruzzo». «Ma si rassegnino – avverte il Governatore – perchè tutto il mio operato amministrativo è sempre all’insegna della più cristallina legalità». Il presidente non indica coloro che stanno strumentalizzando la situazione, ma poi fa un appello agli organi di informazione. «Spero ci sia l’onestà intellettuale, oltre che deontologica, affinchè gli organi di stampa riservino al presidente Chiodi lo stesso clamore per annunciare che non c’è assolutamente nessuna bufera che lo riguardi. Vorrei, invece, poter lavorare per il bene della mia terra e della mia gente con la serenità e la dignità che spettano a chi ogni giorno s’impegna duramente tra mille problemi, ma sempre con grande spirito etico, riuscendo tra l’altro ad ottenere risultati unici per la nostra regione. E mi riferisco, in primis, alla riduzione dell’indebitamento o al riordino della Sanità. Traguardi lodevoli che molti fingono di ignorare ma che ci vengono puntualmente riconosciuti da testimoni esterni. E’ il caso di ‘Repubblica’, testata non certo di parte». Infine, il presidente Chiodi tocca gli affetti personali. «Da Roma, dove mi trovo per una tre giorni di intensi contatti, ho dovuto rassicurare la mia famiglia e le mie figlie, preoccupatissime per una notizia che non ha il minimo fondamento. E questo non è umanamente sopportabile. Non è accettabile». Sulla vicenda , e per esprimere solidarietà al governatore, è intervenuto anche il vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, Gaetano Quagliarello."L’Abruzzo da due anni a questa parte ha saputo dotarsi di una nuova classe dirigente, che ha affrontato con coraggio e determinazione non solo il dramma del terremoto, ma anche quelle incrostazioni che una cattiva politica e una pessima gestione gli avevano lasciato addosso. In molti, e in tanti modi, cercano di riportare indietro le lancette del rinnovamento- ha dichiarato il senatore – il centrodestra e il presidente Gianni Chiodi – aggiunge – non lo consentiranno". Attestato di stima all’operato del presidene arriva anche dal presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra.  “E’ inaccettabile per chiunque – dichiara Catarra – e lo è anche per un eletto, un politico sottoposto per mandato al giudizio pubblico, diventare vittima di una gogna mediatica come quella cui abbiamo assistito nelle ultime ore per l’irresponsabile e superficiale esercizio da parte di alcuni di un diritto sancito costituzionalmente: quello di una libera informazione. Questo clima e questo stile non aiutano né la politica, né i cittadini e tanto meno, credo il lavoro della magistratura". Solidale con Chiodi anche il senatore Paolo Tancredie: "Il lavoro svolto fino ad ora dal presidente Chiodi ha dato prova di dedizione, competenza e capacità anche nei momenti difficilissimi che la Regione Abruzzo ha dovuto e sta affrontando. Il continuo rincorrersi di notizie tendenziose non fa altro che ledere l’operato di una persona integerrima che presta il suo lavoro al servizio dell’ Abruzzo. E’ auspicabile in questa fase affrontare i grandi problemi della sanità, della ricostruzione e dell’occupazione con unità d’intenti anche tra istituzioni e mas media".