Brucchi parla più di Venturoni: «Ho dato le prove al giudice»

PESCARA – "Oggi ho dato le prove testimoniali e non soltanto della mia assoluta estraneità ai
fatti e anche al finanziamento". Lo ha detto al termine dell’interrogatorio in Procura a Pescara, durato un paio d’ore, il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, accusato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti, che la settimana scorsa ha portato all’arresto dell’assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni e dell’imprenditore Rodolfo Valentino Di Zio. Durante l’audizione con i Pm, il sindaco accompagnato dal suo avvocato Gianni Gebbia, ha presentato davanti ai pm Manitni e Varone una memoria difensiva con alcuni documenti. Il primo cittadino di Teramo è coinvolto nella vicenda per un contributo elettorale di 20mila euro ricevuto da Di Zio, su richiesta di Venturoni e del senatore Paolo Tancredi. Secondo l’accusa il finanziamento aveva "quale espressa causale la promessa di attribuzione di un appalto senza gara" quello per la costruzione dell’inceneritore a Teramo. "Ho risposto a tutte le domande – ha dichiarato Brucchi a www.emmelle.it -. Avevo chiesto io di essere sentito, sono contento di aver avuto subito la possibilità di dimostrare la mia estraneità. Se prima ero sereno e tranquillo, adesso lo sono ancora di più". "Alla città posso dire con tranquilittà che la mia attività di sindaco prosegue con maggiore motivazione e nell’interesse dei cittadini che ringrazio per i numerossimi attestati di solidarietà". Domani mattina verrà ascoltato sempre in Procura a Pescara il senatore del Pdl Fabrizio Di Stefano, mentre mercoledì l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, che ha chiesto lui stesso di essere ascoltato.