Inquilini morosi, privi dei diritti necessari, e spesso non assegnatari degli alloggi occupati

TERAMO –  Per razionalizzare l’assegnazione e l’utilizzo degli alloggi popolari il Comune di Teramo, su impulso dell’assessore all’Urbanistica, Corrado Robimarga, ha condotto un’indagine sui 209 appartamenti del Comune (194 abitati, 15 inagibili e in attesa di ristrutturazione) situati per lo più in via Longo, piazza Donatori di Sangue e via Fonte Regina tesa ad accertare il possesso dei requisiti per la concessione, a valutare la consistenza del patrimonio immobiliare e a programmare interventi mirati in vista dei programmi di housing sociale. L’indagine è durata 3 mesi. Dai riscontri emersi da accertamenti sia reddituali che patrimoniali, è emerso un cospicuo numero di utenti con un reddito superiore ai parametri di legge o già titolari di proprietà ma sono state scoperte anche situazioni di appartamenti regolarmente assegnati, ma non abitati dai concessionari.
Situazioni anomale che hanno messo i campanelli d’allarme al Comune che nei prossimi giorni provvederà a inviare agli interessati una richiesta di esplicitazione e chiarimento delle irregolarità emerse. Al termine di una fase di valutazione delle controdeduzioni che arriveranno all’ente si procederà si procederà con i provvedimenti amministrativi che potranno consistere dall’ archiviazione, alla revoca, fino allo sfratto esecutivo per morosità. L’incrocio dei dati raccolti ha evidenziato ancora una fascia di inquilini morose con posizioni debitorie estremamente allarmanti. Per loro gli uffici sono al lavoro per proporre un piano di ammortamento del debito, compatibile con i cespiti degli inadempienti, e solo in caso di mancato rientro di procederà alla dichiarazione di decadenza del diritto. Un’altra situazione emersa dal lavoro condotto dagli uffici comunali è quella della sotto-utilizzazione degli alloggi, nel senso che nella gran parte dei casi il parametro che mette in relazione la superficie disponibile e le persone occupanti l’immobile non viene rispettato. “Un chiaro segnale che l’amministrazione – si legge in una nota – in via di programmazione dovrà tener in debito conto, nella realizzazione di appartamenti di ridotte dimensioni da concedere a nuclei familiari composti da 1, 2 massimo 3 unità nel nuovo piano di “Housing Sociale” in fase di preparazione così come la predisposizione di appartamenti privi di barriere architettoniche per quei nuclei familiari con disabili”. “La finalità dell’intervento, spiega l’assessore Robimarga – risiede nella possibilità di dare risposte concrete ad una sempre più consistente domanda di residenze sociali che oltre al soddisfacimento del fabbisogno di Edilizia Residenziale Pubblica. sia rivolta alla creazione di una consistente  offerta  di edilizia a canone sociale (social housing) per una fascia crescente della domanda che non riesce ad accedere ai costi di mercato”.