E' aquilano il ferito nella strage italiana in Afghanistan

L’AQUILA – Luca Cornacchia, 31 anni, originario di Pescina, caporal maggiore scelto, è il quinto militare del contingente italiano di stanza in Afghanistan, ferito nell’agguato di questa mattina dei talebani a un convoglio del nostro esercito. L’alpino, di stanza a Belluno nel 7° Reggimento alpini inquadrato nella Brigata Julia, come i suoi commilitoni, è l’unico superstite: gli altri quattro sono infatti morti nella violenta esplosione che ha coinvolto il Lince italiano, nel distretto di Gulistan. Cornacchia, che ha telefonato personalmente alla moglie per dargli dirette informazioni sulle proprie condizioni, è ricoverato nell’ospedale da campo americano di Delaram: ha riportato ferite a un piede e traumi da esplosione. Davanti alla sua abitazione di Lecce dei Marsi si è radunata tantissima gente, famigliari e conoscenti per avere notizie del militare. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un attacco combinato, dapprima una esplosione e poi uno scontro a fuoco, il cui bilancio è pesante, che ha portato a 34 il numero delle vittime italiane nella missione Isaf, dal 2004. I fatti si sono verificati alle 9.45 locali, nel distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l’Helmand. I militari italiani, a bordo di blindati Lince, stavano svolgendo un servizio di scorta a un convoglio di 70 camion civili che rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l’allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata ‘Ice’. All’improvviso l’esplosione, violentissima. Un ‘Ied’, vale a dire un ordigno rudimentale di grande potenza, è esploso al passaggio di un blindato, distruggendolo. Non c’è stato niente da fare per quattro dei cinque alpini a bordo: Sebastiano Ville, di Francofonte (Siracusa), 27 anni; Marco Pedone, 23 anni, della provincia di Lecce, Gianmarco Manca, 32 anni di Alghero (Sassari) e Francesco Vannozzi, 26 anni, di Pisa. Dopo lo scoppio è seguito un violento scontro a fuoco, al termine del quale i militari italiani, come riferiscono al comando di Herat, hanno "messo in fuga gli aggressori". Il convoglio era già stato attaccato ieri con armi leggere. Era ststo colpito un mezzo americano. Luca Cornacchia è stato immediatamente evacuato con elicotteri di Isaf.